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    Categoria: economia

Inchiesta sui fanghi, Progettone fermo Ap: «Ora bisogna salvare il porto»

Approvato il bilancio 2014: avanzo di 52 mln. Servono nuove
soluzioni per dragaggi urgenti: «Ci saranno delle limitazioni»

«È il momento di pensare alla salvezza del porto più che al suo futuro sviluppo». Il grido d’allarme per le sorti dello scalo di Ravenna arriva dal presidente dell’Autorità portuale di Ravenna Galliano Di Marco in occasione della riunione odierna, 8 maggio, del comitato portuale con l’approvazione del bilancio consuntivo 2014 (avanzo primario di 52 milioni).

Nocciolo della questione è ovviamente la sorte del cosiddetto Progettone, quello che in termini ufficiali si chiama Progetto Hub e prevede l’approfondimento dei fondali. Come noto il punto cruciale è dove sistemare i milioni di metri cubi di fanghi dragati. «Con l’attuale situazione delle casse di colmata (sequestrate nell’ambito di un’inchiesta penale che vede tra gli altri indagati anche lo stesso Di Marco, ndr), l’Autorità portuale si trova nella difficoltà di procedere regolarmente nel percorso che l’avrebbe portata all’avvio dei lavori e alla realizzazione nei tempi stabiliti e nella necessità di provvedere al dragaggio attraverso nuove ed immediate soluzioni, che sono già in corso di approfondimento, con tutte le limitazioni del caso che tali soluzioni comporteranno. Nei prossimi due o tre mesi lavoreremo per mettere a punto tali soluzioni che discuteremo prima in seno al comitato portuale e poi con le istituzioni locali e con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e su di esse investiremo anche tutto, se necessario, il nostro avanzo di amministrazione».

L’aumento dei ricavi con le entrate correnti a oltre 23 milioni di euro (+28 percento), ha consentito di chiudere il 2014 con un risultato operativo annuo di quasi 22 milioni di euro, grazie anche alla ulteriore riduzione delle spese correnti (-11 percento) così che l’avanzo primario di amministrazione ha raggiunto a fine dell’anno scorso circa 52 milioni di euro, 45 di questi sarebbero destinati al Progettone. Il presidente di Ap ha sottolineato che «il 2014 è stato uno degli anni migliori nella storia del porto di Ravenna. Da una parte si è registrata una crescita del traffico di circa il 9 percento, miglior risultato post crisi 2009, che si somma al più 5 percento del 2013». Ora però il biennio 2015-2016 si annuncia «durissimo per almeno quattro motivi», elencati da Di Marco. Il più importante è certamente il nodo Progettone mentre gli altri sono il calo del traffico nel primo trimestre (-5%); la saturazione ogni spazio disponibile nell’area del nostro terminal per le autostrade del mare; il nuovo insabbiamento dell’avamporto a causa delle mareggiate di febbraio con tempi di risoluzione non brevissimi.

Il numero uno di via Antico Squero ci tiene a sottolineare «che il 2014 è stato l’anno migliore nella storia delle autostrade del mare a Ravenna con un più 39,8 percento e con il Terminal Traghetti in utile netto dopo quasi 20 anni di perdite e la creazione di oltre cinquanta nuovi posti di lavoro». È invece proseguito il calo nel settore delle crociere: «Rispetto al 2013 -54 percento di passeggeri e -47 percento nel numero di toccate di navi a Porto Corsini. Sarà necessario rivedere la strategia del business plan del 2010, anche alla luce di ciò che succederà a Venezia».