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    Categoria: economia

«Manca la valutazione di impatto Il Progettone è carta straccia»

Secondo Ancisi (Lpr) la versione definitiva del piano di escavo
non ha tutti i requisiti e presenta diffida ai ministeri competenti

Mancherebbe la necessaria valutazione di impatto ambientale (Via) che serviva per l’approvazione del progetto preliminare. Per questo, secondo Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale) il Progettone per l’escavo dei fondali del porto non può essere approvato e ha inviato una diffida ai ministeri competenti (testo integrale scaricabile in formato pdf dal link in fondo alla pagina) per bloccare il procedimento allegando una documentazione che lo stesso decano dell’opposizione definisce «probante e inoppugnabile, estratta dagli atti ufficiali dell’Autorità Portuale stessa».

«Nel Progettone preliminare – scrive Ancisi –, la mancanza di Via investe le aree destinate a deposito finale a terra dei fanghi portuali denominate Logistica 3 (terreni ex agricoli di Porto Fuori), Bassette sud-sud, Lido Adriano e Pontazzo, pari a 2,7 milioni di metri quadrati su 3,7 totali. L’equivoco deriva dalla dichiarazione del comitato tecnico di Via del ministero dell’Ambiente, secondo cui il Progettone preliminare non avrebbe richiesto alcuna Via in quanto, sugli interventi previsti, la Via sarebbe stata compiuta, con esito favorevole, nel progetto delle opere connesse al Piano Regolatore Portuale 2007. Mettendo a confronto le relazioni tecniche e le cartografie dei due progetti mostro però, con solare evidenza oculare, che sulle aree di cui sopra non c’è stato un barlume di valutazione dell’impatto ambientale. Ne consegue, a mio giudizio, che l’approvazione del Progettone preliminare risulta irrimediabilmente viziata, rendendo di per sé inammissibile l’approvazione del Progettone definitivo».

Ancisi riconosce che le aree Lido Adriano e Pontazzo sono state eliminate nel definitivo «ma la mancanza di Via colpisce comunque, nel Progettone definitivo, le seguenti aree, per un totale di 1,5 milioni di mq: Logistica 3, Logistica 4 (la restante parte dei terreni di Porto Fuori introdotta ex novo) e Bassette sud-sud/Area S3 di cui però il progetto definitivo ha modificato i confini».

E proprio per domani, 6 agosto, è in programma una riunione del comitato portuale in cui il tema degli scavi dei fondali potrebbe essere al centro del dibattito: nei giorni scorsi il presidente di Ap, Galliano Di Marco, ha illustrato alle imprese portuali una revisione del Progettone riducendo la profondità degli scavi (12,5 metri invece di 14,5) in modo da avere meno volumi di fanghi dragati rendendo necessari minori superfici per la destinazione.

Ancisi ritiene che un intervento radicale sul Progettone definitivo possa essere «un’operazione tecnicamente spericolata, anche se non avrei politicamente nulla da dire». E allora piuttosto «potrebbe essere ripreso il progetto definitivo delle opere connesse al Piano Regolatore Portuale 2007, ben munito di Via e cantierabile fin dal 2012, ma inspiegabilmente accantonato subito in cambio del Progettone, su operazione avvenuta prima dell’arrivo dell’attuale presidente dell’Autorità Portuale. Sarebbe applicabile dunque alle Logistiche 1 e 2, interne al porto, pari a 653.282 metri quadrati (ma si lascino fuori i terreni tuttora coltivati o abitati le cui proprietà vi si oppongano), ma anche l’area all’estremo nord delle Bassette di proprietà dell’Autorità Portuale, che potrebbe ricevere 500.000 metri cubi di fanghi, della quale nessuno più parla. Potrebbe essere utilizzata anche l’ex cava Bosca. Non so le cave Morina e Stazzona, che pure sono figurate in ipotesi».