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    Categoria: economia

«Le istituzioni hanno a cuore il porto o vogliono liberarsi del presidente Ap?»

La rappresentante dei lavoratori di Ap nel comitato portuale critica
le posizioni di sfiducia degli entli locali contro Di Marco

Davvero sta a cuore l’analisi verso l’ultima versione del progetto o invece è prevalente l’attesa per la scadenza di un presidente dell’Autorità portuale troppo indipendente? La domanda viene da Angela Stanghellini, rappresentante dei lavoratori di Ap nel comitato portuale, e va rivolta alle istituzioni locali che hanno di fatto sfiduciato il presidente Galliano Di Marco dopo l’ultima riunione del comitato in cui ha presentato la rimodulazione del Progettone per l’escavo dei fondali. In una lettera aperta inviata alla stampa (scaricabile in versione integrale dal link in fondo alla pagina), Stanghellini si dice «profondamente delusa dalle istituzioni che si sono messe di traverso rispetto alle soluzioni cercate dall’ente per l’approfondimento del canale».

Le vicende ormai sono note. Da mesi si è alla ricerca della definitiva approvazione del progetto. Nell’ultimo comitato Di Marco ha illustrato la revisione del piano chiedendo un voto entro due-tre settimane. Secondo le istituzioni locali – in particolare Comune, Provincia, Camera di Commercio e Regione che indicarono l’abruzzese alla guida di via Antico Squero nel 2012 – non è tollerabile l’imposizione di un ultimatum ed è nato quindi un forte dissenso.

«La condivisione delle idee sembra esserci solo quando specifici interessi di pochi vengono rispettati – scrive Stanghellini –. Mi preoccupa che i rappresentanti delle nostre istituzioni abbiano in spregio quelle soluzioni che dovrebbero cercare di sviluppare le potenzialità sopite del porto».

La lettera firmata congiuntamente da Fabrizio Matteucci (sindaco di Ravenna), Natalino Gigante (presidente della Camera di commercio), Claudio Casadio (presidente della Provincia), Gianni Bessi (consigliere regionale Pd) rende noto che il Comune darà vita a un ciclo di incontri con il tavolo dell’imprenditoria e con le comunità locali interessate. E Stanghellini si chiede se il Comune si muoverebbe come azionista di Sapir o come istituzione.