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    Categoria: economia

L’ottimismo della Camera di Commercio «Buoni segnali, 2015 anno della svolta»

Dati Proemetia: «Valore aggiunto analogo al Pil in provincia
aumenterà dello 0,6 percento rispetto al 2014»

Dalla Camera di Commercio di Ravenna arriva una ventata di ottimismo per l’economia alle prese con la crisi: «Molti segnali lasciano sperare che il 2015 possa essere ricordato, in futuro, come l’anno della svolta». L’anno agli sgoccioli si chiude in provincia con i principali indicatori di segno positivo: «Complessivamente l’istituto di ricerca Proemetia stima che nel 2015 il valore aggiunto, analogo al Pil, in provincia di Ravenna aumenterà dello 0,6 percento rispetto all’anno prima. Nel 2016 la tendenza espansiva si dovrebbe rafforzare portando la variazione all’1,5 percento. A tale incremento contribuirebbero positivamente tutti i settori produttivi: manifatturiero 2,5 percento, servizi 1,5 percento, costruzioni 1,1 percento e agricoltura 0,4 percento».

È tornata a crescere la produzione industriale. Nei primi nove mesi del 2015 le piccole e medie imprese manifatturiere mostrano una variazione della produzione dell’1,5% su base annua. Dopo anni durissimi il settore delle costruzioni segnala un aumento medio del fatturato che nei primi tre trimestri è risultato del 1,2% trainato da un rilancio del mercato immobiliare soprattutto nell’edilizia residenziale. La ripresa della attività produttive è prevalentemente legata ad una espansione della domanda interna. Anche il porto ha mostrato una buona capacità di tenuta, perdendo lo 0,3 percento dei traffici nel periodo gennaio settembre, «nonostante i ben noti problemi strutturali a cui si spera venga data una risposta in tempi brevi per avviare una nuova fase di sviluppo». Nel turismo c’è lo 0,4 percento delle presenze, deludendo solo in parte le aspettative di flussi più consistenti rispetto al 2014. «Accanto ai segnali di uscita dalla crisi permangono elementi di preoccupazione legati al mercato del lavoro, ai consumi e al tessuto imprenditoriale, ambiti che probabilmente scontano uno sfasamento temporale rispetto alla ripresa delle attività produttive».

Sul fronte del lavoro, in positivo, si riducono i disoccupati: «Il tasso di disoccupazione si è portato dal 9,2 percento del 2014 all’8,7 percento del secondo trimestre del 2015. Nello stesso tempo tuttavia, sono diminuiti di 1.600 gli occupati e sono ancora 2.000 i lavoratori interessati dalle varie forme di cassa integrazione».

I consumi stentano a ripartire, «almeno a giudicare dall’andamento del fatturato della piccola distribuzione commerciale che nei primi nove mesi dell’anno si è ridotto dello 0,8 percento».

Infine continua a diminuire il numero delle imprese. Tra settembre 2014 e settembre 2015 il saldo tra iscrizioni e cessazioni al Registro delle imprese della nostra provincia mostra un passivo di 250 unità. Se da un lato l’andamento delle cessazioni si è normalizzato, dopo la forte crescita a cavallo tra il 2012 e il 2013, dall’altro, la percezione di un rischio di impresa ancora alto e le difficoltà di accesso al credito, continuano a frenare l’avvio di nuove attività.

Il consiglio della Camera di commercio ravennate ha approvato venerdì 11 dicembre il preventivo 2016 e le linee strategiche che orienteranno le politiche camerali finalizzate ad affiancare e sostenere il tessuto imprenditoriale provinciale. «Il principio che ha guidato l’amministrazione camerale di Ravenna nella predisposizione della programmazione economico-finanziaria dei prossimi anni è stato quello di tentare, nonostante il susseguirsi delle norme sulla spending review e dei tagli sulla principale fonte di entrate dell’ente camerale (il diritto annuale pagato dalle imprese, è diminuito del 35 percento per l’anno 2015, diminuirà del 40 percento per l’anno 2016, e del 50 percento per l’anno 2017), di incidere il meno possibile sugli interventi economici destinati al territorio e alle imprese, puntando alla massima efficienza nella gestione della struttura».