Unione delle Camere di commercio di Ravenna e Ferrara: è partito il confronto

Le associazioni delle due città dovranno decidere le rappresentanze delle specifiche categorie economiche. Saranno coinvolti anche i rappresentanti dei lavoratori

Camera Di CommercioIl mondo associativo si confronta in vista dell’avvio della procedura di accorpamento tra le Camere di commercio di Ravenna e Ferrara. Nel pomeriggio di oggi infatti nella Sala Cavalcoli della Camera di commercio di Ravenna ha avuto luogo un incontro tra i rappresentanti delle associazioni di categoria dei territori ravennate e ferrarese. L’obiettivo della discussione è stato quello di definire tempistiche e modalità della procedura di accorpamento a cui si apprestano le due Camere di commercio, condividendo i dati sulla rappresentatività dei settori pubblicati recentemente dal Ministero dello sviluppo Economico e avviando il confronto su possibili ipotesi di apparentamenti. Un confronto avvenuto in un clima «sereno e collaborativo»

Al commissario ad acta, Mauro Giannattasio della Camera di Ferrara, spetterà innanzitutto il compito di adottare la norma statutaria che definisce la ripartizione dei consiglieri camerali tra i differenti settori di attività economica tenendo conto della loro rappresentatività sul territorio. Successivamente, comunque entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 17 gennaio 2018, il commissario dovrà avviare formalmente le procedure di designazione e nomina dei consiglieri, pubblicando l’avviso all’albo camerale e sul sito istituzionale di entrambe le Camere.

Dopo questo primo momento di confronto dedicato nello specifico alle categorie economiche saranno coinvolti anche i rappresentanti dei lavoratori, dei consumatori e dei liberi professionisti. I consiglieri in rappresentanza dei settori economici della nuova Camera di commercio di Ferrara-Ravenna saranno 30 ai quali si aggiungeranno infatti i 3 rappresentanti di sindacati, consumatori e professioni. La Giunta sarà invece composta da sette componenti più il presidente.

Una norma transitoria della riforma prevede infatti che le disposizioni relative alla riduzione del numero dei consiglieri camerali, 25 consiglieri per Camere con oltre 80.000 imprese, siano applicate alle nuove Camere a partire dal primo rinnovo dei loro consigli successivo a quello della loro costituzione.

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