La Camera di commercio aumenta la sua “tassa” del 20%, Spadoni protesta

Il diritto camerale costerà di più alle aziende. Il consigliere: «Decisione ingiusta con un pretesto debole e davvero discutibile»

La Camera di commercio ha deciso l’aumento del 20 percento del diritto camerale. I rappresentanti delle associazioni imprenditoriali – fatta eccezione di Confesercenti – hanno deliberato a larga maggioranza questo aumento e ora Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale dei Civici per Ravenna, parla di un atto «profondamente ingiusto e ingiustificato», con una motivazione che «appare davvero molto debole e discutibile».

Sarebbe stato infatti spiegato che l’aumento è dovuto a progetti nazionali promossi da Unioncamere ma secondo Spadoni « in questo caso sarebbe stata sufficiente la richiesta alle imprese di un contributo eccezionale una tantum e non invece, com’ è accaduto, un aumento rigorosamente determinato e irreversibile che le aziende dovranno sopportare alla scadenza di ogni anno».

Inoltre, «in questo quadro emerge l’atteggiamento incoerente e contradditorio di tutte le rappresentanze presenti in questo ente di tradizione storica, le quali, da una parte ad ogni favorevole occasione evidenziano le difficoltà oggettive delle imprese, dall’altra avallano l’ennesimo balzello con l’incremento di una gabella che va solo nella direzione di aumentare la tassazione in capo agli imprenditori già gravati da un’ elevata pressione fiscale».

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