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    Categoria: economia

Coworking: il Comune investe 70mila euro fino al 2017

Dieci postazioni nei locali in via Sant’Agata ribattezzati Cresco
Con una email si può prenotare una scrivania per mezza giornata

È partito ufficialmente lo scorso 15 luglio – per entrare pienamente operativo da settembre – il primo esperimento di coworking a Ravenna. Otto soggetti (associazioni, liberi professionisti e imprese per un totale di 32 persone scelti attraverso un bando pubblico) che si occupano di innovazione sociale e di industria culturale stanno vivendo un’esperienza di coabitazione lavorativa – ribattezzata Cresco – nei locali messi a disposizione dal Comune di Ravenna in via Sant’Agata 48.

Gli spazi sono organizzati in cinque stanze allestite ciascuna con due postazioni (scrivania, sedie, telefono) per un totale di dieci spazi di lavoro disponibili. Otto postazioni sono dedicate ai progetti selezionati (vedi articoli correlati) e i coworker – denominati resident – vi potranno lavorare fino a fine 2017. Due postazioni sono invece riservate a coworker denominati temporary (sono stati 18 da luglio a dicembre scorsi), coloro che hanno necessità di utilizzare lo spazio per mezza o una intera giornata (le postazioni possono essere prenotate scrivendo una mail a cowo@comune.ra.it). Oltre alle 10 postazioni di lavoro, i locali di via Sant’Agata hanno anche 2 spazi comuni: una sala riunioni arredata con tavolo, sedie e lavagna a fogli mobili, per riunioni, ricevimento clienti e workshop e una sala corsi arredata con videoproiettore, lavagna a fogli mobili e sedie per corsi di formazione, eventi e videoproiezioni.

Cresco è poi organizzato per offrire alcuni servizi indispensabili al lavoro quali wi-fi, stampante/fax, zona pausa caffè e un animatore di coworking che ha il compito di coordinare, facilitare e supportare la collaborazione. Al momento si tratta di Nicolò Pranzini, della cooperativa Villaggio Globale, ma è in corso la gara pubblica per la gestione per cui il Comune ha messo a disposizione circa 32.500 euro per i due anni e mezzo di durata di questa prima parte del progetto. Altri 33mila saranno investiti complessivamente per la formazione dei coworker, tramite Aster, la società consortile dell’Emilia-Romagna, mentre sono stati spesi 6mila euro (di fondi regionali erogati allo scopo) per gli arredi e ci sono da aggiungere le utenze a carico del Comune. Se per gli otto resident la permanenza resterà infatti gratuita fino al termine della sperimentazione, da marzo i temporary che vorranno utilizzare gli spazi di via Sant’Agata dovranno invece pagare una tariffa che sarà di 10 euro al giorno con possibilità di abbonarsi in maniera più conveniente: 55 euro per 10 ingressi, 80 euro per un mese, 100 euro per tre mesi.

«Possiamo già dire fin da subito che l’iniziativa sta riscuotendo un grande successo – commenta l’assessora Valentina Morigi, promotrice dell’iniziativa –, alla fine del 2017 chi di dovere deciderà se e come proseguire, ma credo che un’amministrazione di centrosinistra non possa che investire nuovamente su un progetto simile che incentiva le imprese innovative e migliora la nostra città grazie allo scambio di competenze e alla possibilità di lavorare e crescere insieme».