La Confederazione italiana agricoltori (Cia) presenta i dati dell’annata. L’altro nemico è la fauna selvatica: il picchio non lascia scampo
Per gli imprenditori c’è da muoversi in un labirinto: molte delle norme che interessano il settore agricolo vengono interpretate e applicate in maniera diversa da regione a regione, da provincia a provincia e, addirittura, da comune a comune. Occorre più di un anno per vedersi liquidare i danni da animali selvatici, più di tre mesi per ottenere la qualifica di “Imprenditore agricolo” e da uno a più anni per le pratiche edilizie in agricoltura.
Rusticali mette in evidenza come una burocrazia lenta e complessa ostacoli la competitività delle imprese e lo sviluppo del territorio: «Basti pensare che il peso della burocrazia, sul fatturato delle piccole imprese, oscilla tra il 3 percento e il 4». Ecco perché i due dirigenti, cogliendo anche l’occasione della presenza in sala della senatrice Leana Pignedoli (vicepresidente della commissione Agricoltura), hanno chiesto a gran voce «una revisione normativa strutturale a tutti i livelli dall’Ue fino ai comuni, in una visione moderna degli adempimenti burocratici finalizzati non al mantenimento della struttura della pubblica amministrazione, ma alla competitività dell’impresa agricola e non solo. Ciò consentirebbe di uscire in maniera decisa dalle secche di questa crisi infinita».
La prima parte del pomeriggio è stata dedicata alla presentazione dei dati del settore provinciale. Su base annua (settembre 2015/settembre 2016) si registra la chiusura di 88 imprese agricole, che rappresenta la maggiore perdita di unità rispetto agli altri comparti: il calo complessivo sul totale delle imprese registrate è di 121 unità. Alla fine di settembre, secondo i dati del Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Ravenna, erano 7.324 le imprese registrate alla voce “agricoltura, silvicoltura e pesca”: in calo quelle femminili (il 16,5 percento del settore) e in crescita quelle degli Under 35 (il 2 percento del settore). Nel complesso si è registrato un calo di occupati di 250 unità con un tasso di occupazione generale del 9 percento.
In casa Cia c’è soddisfazione per l’andamento della frutta. Annata da ricordare per le albicocche, sotto tutti gli aspetti con una produzione in aumento del 50 percento e prezzi interessanti anche per i produttori. I comparti cerealicolo e zootecnico nel 2016 escono allo scoperto con tutte le loro problematicità. Le rese del cerealicolo sono abbondanti e per i frumenti teneri e duri sono le quotazioni a suscitare malessere e prese di posizione da parte di molti agricoltori e organizzazioni di settore. In calo di oltre il 40%, sono i listini in particolare del frumento duro a creare ulteriore incertezza negli scenari futuri facendo vacillare anche le strategie di investimento.