Confartigianato: «Le piccole imprese pagano l’elettricità più dei colleghi europei»

I dati dell’associazione di categoria evidenziano una distorsione nel meccanismo di calcolo: «Meno consumi e più paghi»

Woman 1728x800 CArtigiani e piccole imprese italiane pagano l’elettricità il 29 percento in più rispetto alla media dei colleghi nel resto dell’Unione europea. È la denuncia che arriva dall’Ufficio Studi nazionale di Confartigianato che sottolinea squilibri e distorsioni che penalizzano i piccoli imprenditori. «Si tratta di meccanismo assurdo – è il commento di Tiziano Samorè, segretario di Confartigianato della provincia di Ravenna –. In pratica meno consumi e più paghi. Uno squilibrio incomprensibile che carica sul tessuto delle piccole imprese parte dei costi che sarebbero di altri utenti e ne limita ulteriormente la competitività e le possibilità di investimento. Per questo motivo, in questi anni, abbiamo avviato un nostro Servizio Energia, che grazie al Consorzio Cempi vuole raggiungere dimensioni sempre più grandi di acquisti cumulativi. Invitiamo quindi le aziende associate a rivolgersi ai nostri uffici per una verifica delle possibilità di risparmio».

Secondo i dati di Confartigianato, nel terzo trimestre 2017 la bolletta dei piccoli imprenditori è in aumento di 383 euro rispetto al trimestre precedente e porta a 11.478 euro il costo medio annuo dell’energia per una piccola impresa.

«A gonfiare il prezzo dell’energia per le piccole imprese sono soprattutto gli oneri fiscali e parafiscali che pesano per il 39,7 percento sull’importo finale in bolletta. Nei settori manifatturieri delle piccole imprese il prelievo fiscale sull’energia ammonta a 7.679 euro per azienda ed è pari a 1.125 euro per addetto. Anche in questo caso superiamo di gran lunga la media europea di 422 euro per addetto di Francia, Germania e Spagna. Più in generale, in Italia le tasse sui consumi di energia sono le più alte d’Europa: imprese e famiglie pagano infatti 15 miliardi di euro in più rispetto ai cittadini dell’Eurozona. Più tasse, quindi, ma anche mal distribuite tra i diversi consumatori: sulle piccole imprese in bassa tensione che determinano il 27 percento dei consumi energetici pesa il 45 percento degli oneri generali di sistema, mentre per le grandi aziende energivore con il 14 percento dei consumi la quota degli oneri generali di sistema scende all’8 percento».

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