Porto: traffico merci 2016 in aumento del 5 percento ma container in calo

Movimentate in totale quasi 26 milioni di tonnellate, quinto anno di fila in crescita. Nei contenitori il crollo dei vuoti

Il porto di Ravenna nel 2016 ha movimentato 25,9 milioni di tonnellate di merce con un aumento del 5 percento rispetto al 2015. Si registra così il quinto anno consecutivo in cui i traffici sono in crescita rispetto all’anno precedente. Sono però in calo i container: 234mila Teus in totale, 10.302 in meno rispetto allo scorso anno (meno 4,2 percento: in aumento dell’1,7 i pieni mentre i vuoti sono in calo del 18,3). È quanto emerge dalla divulgazione, da parte dell’Autorità portuale, dei dati di dicembre che consentono il bilancio consuntivo dell’anno appena chiuso.

Entrando più nel particolare, gli sbarchi sono stati 22.093.414 di tonnellate (4,9 percento in più sul 2015) e gli imbarchi hanno raggiunto 3.869.350 tonnellate (incremento rispetto al 2015 del 5,2 percento). In crescita anche il numero delle navi: 3.031 attracchi contro i 2.845 del 2015 (6,5 percento in più).

Analizzando nel dettaglio, emerge che le merci secche hanno segnato un aumento del 4,9 percento (795mila tonnellate), le rinfuse liquide sono cresciute del 2,6 e le merci unitizzate risultano in aumento dell’1,3 in container e del 17,9 su rotabili. Autorità portuale sottolineare il buon andamento dei materiali da costruzione, che con 4,8 milioni di tonnellate sono cresciuti del 5 percento: in particolare le materie prime per l’industria ceramica sono passate da 3.887.474 a 4.220.015 tonnellate con un incremento dell’8,6 percento. Positivo il dato dei prodotti metallurgici, pari a 6.361.331 tonnellate, per i quali si è registrato un aumento del 3,4 percento, corrispondente a 208mila tonnellate. I principali Paesi di importazione, oltre al porto di Taranto, sono Cina, Russia, Corea del Sud e Iran. In crescita durante tutto il 2016 il comparto alimentare, derrate alimentari solide e prodotti agricoli, che nell’anno sono risultati pari a 4.119.105 tonnellate, con 190mila tonnellate in più (4,8 percento), grazie soprattutto all’aumento del granoturco, proveniente soprattutto da Ucraina, e del frumento, importato principalmente da Bulgaria, Usa, Ucraina e Canada. Consistente la crescita dei concimi, con 1.606.623 tonnellate movimentate e 175mila tonnellate in più (12,3 percento); i principali Paesi di scambio sono Egitto, Ucraina e Russia. Tra le rinfuse liquide risultano in crescita i prodotti petroliferi (più 4,1 percento); in lieve aumento, invece, le derrate alimentari (un percento) e i prodotti chimici (un percento).

Buoni i dati del traffico ferroviario: 22.174 Teus movimentati via ferrovia contro i 19.966 del 2015, l’11,1 percento in più. Il numero dei trailer del 2016 è stato pari a 79.036 unità (più 12,7 percento), il valore più alto mai registrato, grazie ai servizi aggiunti da Grimaldi sulla Ravenna-Brindisi-Catania da novembre 2012 e per la Grecia da dicembre 2013. Molto buono il dato relativo al traffico di nuove autovetture, che sono state pari a 30.225 pezzi (25,3 percento).

«Il traffico del porto di Ravenna tiene e questo grazie al lavoro ed all’impegno quotidiano di tutti gli operatori – dichiara il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centro-settentrionale, Daniele Rossi –. Ap dovrà continuare a dare, con ancora maggiore vigore, risposta alle esigenze di questo porto sia come miglioramenti infrastrutturali, sia come sempre maggiore efficienza dei servizi portuali in modo tale che l’impegno degli operatori sia destinato in futuro ad avere ancora maggiore successo». Rossi non sfugge di fronte al dato negativo dei container: «Ci impone una riflessione sulle ragioni strutturali e commerciali che lo hanno determinato ed è uno stimolo forte a velocizzare, per quanto possibile, gli investimenti in corso ed in programma, sia sul fronte degli escavi e delle strutture logistiche, che sul fronte dell’innovazione tecnologica e dell’efficientamento dei servizi portuali. Nel corso del 2016, per esempio, sono state messe a disposizione alcune funzioni per snellire gli adempimenti relativi all’obbligo di comunicazione del peso di ogni container destinato all’imbarco».

Proprio sul fronte infrastrutturale è ormai prossima la consegna dei lavori per la rimozione del dosso in avamporto, importante intervento che consentirà di ripristinare migliori condizioni di navigabilità all’imboccatura del canale: «Al contempo lavoriamo per potenziare la logistica che deve sostenere lo sviluppo del porto e che non può prescindere da un ammodernamento delle reti di collegamento viario e ferroviario. Tutto questo si rifletterà in una formidabile leva per la crescita dei traffici».

Ultimo paragrafo dedicato alle crociere, non il core business dello scalo ma pur sempre un asset che in passato ha attratto investimenti importanti: «Il dato del 2016 è incoraggiante poiché in crescita rispetto al 2015 (più 14 percento di crocieristi sbarcati a Ravenna ma in calo del 66 percento rispetto al 2011, ndr) e sostenuto dalle previsioni per il 2017 che si attestano su un ulteriore, significativo, incremento dei passeggeri che sbarcheranno sulla banchina di Porto Corsini, non ha ancora raggiunto livelli adeguati alla potenzialità infrastrutturale di cui il porto dispone. Proprio per questo nei prossimi mesi si metterà appunto un programma condiviso di azioni da attuare per promuovere il nostro scalo e l’intero territorio, in maniera più efficace e coordinata».

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