I container in crisi deprimono il traffico del porto di Ravenna: numeri in calo

I dati di ottobre dei contenitori portano in negativo il movimento merci complessivo. Positivo l’andamento delle  merci secche

24296271 1643340865688572 992522666620685918 NTraffico in calo rispetto allo scorso anno sul porto di Ravenna, con dati sempre più preoccupanti che riguardano i container. Le merci che viaggiano nei contenitori accentuano infatti la loro flessione. I dati diffusi da Autorità Portuale mostrano nei primi dieci mesi dell’anno un andamento negativo rispetto allo stesso periodo del 2016: meno 6,04 percento negli sbarchi (import) e meno 6,36 per cento negli imbarchi (export). I container pieni arrivati a Ravenna sono il 3,36 percento in meno, quelli partiti dal porto romagnolo sono calati del 6,8 percento. Flessione che si registra anche sui vuoti, movimentati a scopo logistico: -10,13 percento gli sbarchi e -6,17 percento gli imbarchi. In totale la diminuzione della movimentazione è del 6,2 percento con una differenza di 12.819 teu (unità di misura di questo segmento di traffico portuale).

La grossa flessione dei container influenza l’andamento dell’intero porto, perché le circa 438mila tonnellate di merce in meno che si sono mosse dentro i contenitori portano, insieme alla flessione dei traffici su trailer rotabili (-59mila tonnellate) il totale dei trasporti sul Candidano in territorio negativo, confermando il trend non troppo brillante del 2017. Al momento la differenza percentuale è minima (-0,13 per cento) ma se gli ultimi due mesi dell’anno non dovessero fare registrare performance positive per il porto ravennate, dopo alcuni anni di crescita, si dovrebbe registrare una frenata. Le merci non unitizzate sono comunque ancora in territorio positivo: le rinfuse liquide crescono del 2,71 per cento.

Va detto però che la crescita è di 99.190 tonnellate, da attribuire ai soli prodotti petroliferi (+96.100) al netto dei quali rimane una sostanziale stabilità dei traffici dovuta alla buona performance dei concimi (+3.605 tonnellate, + 74,5 per cento) che è tuttavia un traffico trascurabile nel complesso. L’aumento delle derrate alimentari liquide (43.164) è invece annullato dal calo, praticamente corrispondente dei prodotti chimici (-43.679). Per quanto riguarda le merci secche l’aumento è del 2,58 per cento. Si tratta di 369.227 tonnellate di merce. Due gli scostamenti da segnalare: in negativo quello dei prodotti agricoli (-21,84 per cento pari a 381.994 tonnellate), in positivo la buona performance del materiale per l’edilizia, in crescita del 16,5 per cento (+658.559 tonnellate).

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