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    Categoria: economia

Confartigianato: «Sbagliato abolire i voucher, ora c’è un vuoto normativo»

Il segretario provinciale dell’associazione di categoria riconosce un uso improprio finora: «Bastavano regole più severe e controlli»

«Abolire uno strumento utile ed efficace, significa ammettere la debolezza politica dell’apparato statale. Sarebbe stato sufficiente stabilire regole più stringenti e metodi per verificarne l’utilizzo». Con le parole esplicite del segretario provinciale Tiziano Samorè, la Confartigianato di Ravenna esprime la sua contrarietà all’abolizione dei voucher approvata di recente dal Consiglio dei Ministri.

Samorè guarda avanti e vede un vuoto normativo che lo preoccupa: «Soprattutto per famiglie e piccole imprese dell’artigianato e del commercio, e le aziende agricole, che utilizzavano correttamente i voucher per coprire improvvise assenze o picchi di attività in occasione di eventi particolari». Secondo l’esponente dell’associazione di categoria l’abolizione dei voucher «colpisce studenti o pensionati che, in quelle occasioni, così come durante la vendemmia o la stagione estiva, si creavano un reddito complementare grazie ad uno strumento poco complesso e costoso dal punto di vista della burocrazia».

Confartigianato riconosce che «nel nostro Paese in questo ultimo periodo sia stato fatto un uso improprio dei voucher» ma cita una cifra per dare la misura della penetrazione di questo strumento: «Nell’anno di massimo utilizzo dei voucher, questi hanno rappresentato solamente lo 0,23 percento delle ore lavorate complessivamente».

La cancellazione dei voucher è arrivata con l’approvazione di un decreto legge che abroga gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act, e conseguentemente dispone l’eliminazione totale della disciplina del Lavoro Accessorio e quindi dei cosiddetti ‘voucher’ che, solo per quelli già richiesti alla data dell’entrata in vigore del decreto legge, potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017.

Ecco l’appello della Confartigianato della provincia di Ravenna: «C’è la necessità di giungere in fretta alla definizione di uno strumento agile ed economico, come gestione, alla stregua dei voucher, perché in caso contrario ad aver vinto questa battaglia meramente ideologica, saranno solo il lavoro nero, l’illegalità, oppure la decrescita che a nostro avviso non è mai felice».