«L’agricoltura ha bisogno di alternative ai voucher. Poletti mantenga le promesse»

Coldiretti si rivolge al ministro del Lavoro e al Governo che avevano annunciato soluzioni entro Pasqua: «Siamo l’unico settore rimasto incatenato all’originaria disciplina sperimentale con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito»

«L’agricoltura ha bisogno di un’immediata alternativa ai voucher aboliti dal governo – afferma il presidente Coldiretti Ravenna, Massimiliano Pederzoli -. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva garantito soluzioni entro Pasqua, ma ad oggi non si intravede nulla e il tempo stringe. Chiediamo al Governo di fare quello per cui si sono impegnati garantendo uno strumento ad hoc per il settore agricolo».

L’esigenza di una forma di regolamentazione del lavoro saltuario è quanto mai pressante per un settore che «ha aiutato in questi anni ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne».  Secondo i dati forniti dall’associazione di categoria l’impiego dei voucher in agricoltura è stato pari all’1,6 percento del totale praticamente stabile da cinque anni «perché è l’unico settore rimasto praticamente incatenato all’originaria disciplina sperimentale con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito». E Coldiretti lo afferma sulla base dei dati dell’Osservatorio sul lavoro accessorio pubblicato dall’Inps secondo il quale nel 2016 sono stati venduti 134 milioni di buoni per il lavoro accessorio con una crescita del 24 percento sul 2015. In agricoltura sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto all’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012.

«Occorre, dunque – ribadisce Pederzoli – individuare una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto. Serve, dunque – conclude il Presidente – uno strumento nuovo che, al pari del voucher, semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati in quadro compiuto di garanzie soprattutto assicurative».

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