Giorgio, 19 anni, da quattro mesi è pagato con i voucher. «Ma non mi cambia niente…»
Da diversi anni Giorgio (nome di fantasia) consegna le pizze. Gira con il motorino per le strade di Lido Adriano in scooter, conosce ormai gli indirizzi e le case di tutti. Ha 19 anni e da quattro mesi è pagato con i voucher.
Quanto guadagni in una sera di lavoro?
«Venti euro: cinque euro l’ora».
Prima che ci fossero i voucher che contratto avevi?
«Avevo un contratto a chiamata».
Cosa è cambiato per te con l’arrivo dei voucher?
«Direi niente, erano venti euro e sono rimasti venti euro a serata».
Il tuo datore di lavoro invece era contento?
«Sì, mi ha fatto capire che per lui era più comodo e credo che risparmi dei soldi. All’inizio mi dava questi scontrini da 2 euro e 50 l’uno e io li andavo a cambiare in tabaccheria. Adesso mi dà direttamente i contanti perché li cambia lei, così a fine serata ho già i soldi».
Però con i voucher non hai i contributi, questo non è un problema per te?
«Certo in pensione un giorno vorrei andarci, non voglio mica lavorare tutta la vita… Però questo è un lavoro semplice, sono pochi soldi se dovessi pagare anche le tasse non mi rimarrebbe quasi niente…»
Quando saranno esauriti i voucher, ormai aboliti, come ti pagheranno, ne avete parlato?
«No, ma credo torneranno a farmi il contratto a chiamata…».