I dati dell’associazione di categoria evidenziano una distorsione nel meccanismo di calcolo: «Meno consumi e più paghi»
Secondo i dati di Confartigianato, nel terzo trimestre 2017 la bolletta dei piccoli imprenditori è in aumento di 383 euro rispetto al trimestre precedente e porta a 11.478 euro il costo medio annuo dell’energia per una piccola impresa.
«A gonfiare il prezzo dell’energia per le piccole imprese sono soprattutto gli oneri fiscali e parafiscali che pesano per il 39,7 percento sull’importo finale in bolletta. Nei settori manifatturieri delle piccole imprese il prelievo fiscale sull’energia ammonta a 7.679 euro per azienda ed è pari a 1.125 euro per addetto. Anche in questo caso superiamo di gran lunga la media europea di 422 euro per addetto di Francia, Germania e Spagna. Più in generale, in Italia le tasse sui consumi di energia sono le più alte d’Europa: imprese e famiglie pagano infatti 15 miliardi di euro in più rispetto ai cittadini dell’Eurozona. Più tasse, quindi, ma anche mal distribuite tra i diversi consumatori: sulle piccole imprese in bassa tensione che determinano il 27 percento dei consumi energetici pesa il 45 percento degli oneri generali di sistema, mentre per le grandi aziende energivore con il 14 percento dei consumi la quota degli oneri generali di sistema scende all’8 percento».