La città occupa il 37esimo posto nazionale delle province esportatrici. La maggior parte delle esportazioni provinciali diretta verso l’Unione Europea
Fra i principali settori di esportazione delle imprese di Ravenna, nel periodo considerato, i prodotti chimici occupano il primo posto con una quota del 21,3%, seguono i macchinari e le apparecchiature generiche che rappresentano il 18,3% e i prodotti della metallurgia con il 17,5%.
Il mercati di di destinazione In merito alle principali destinazioni, crescono le esportazioni provinciali dirette verso l’Unione Europea (+219 milioni pari a +18,3%), il Medio Oriente (+26,2 mln, +47,3%), l’America settentrionale (+16,8 mln, +17,5%), l’Europa non UE (+11,7 mln, +7,6%), l’America centro meridionale (+8,6 mln, +20,3%), l’Asia orientale (+4,5 mln, +4,4%) e l’Oceania (+1,2 mln, +10,6%). Al contrario, continua la flessione delle esportazioni dirette verso l’Africa settentrionale (-6,6 mln, -12,5%), l’Asia centrale (-4,1 mln, -18,1%) e gli altri paesi africani (-1,9 mln, -6,2%).
L’Unione Europea rimane il principale mercato di riferimento, con una quota dell’export provinciale che ha raggiunto il 69,3%. Seguono a distanza l’Europa non UE (8,1%), l’America settentrionale (5,5%) e l’Asia orientale (5,3%). La Germania rimane il paese più importante per le imprese ravennati, assorbendo da sola il 14,0% delle esportazioni provinciali. Seguono la Francia con il 10,7%, la Spagna (7,8%), la Polonia (6,4%) gli Stati Uniti (4,8%).
I settori Gli incrementi più rilevanti, fra le prime dieci destinazioni, si registrano, in termini assoluti, verso la Polonia (+39,9 mln, +47,9%), Germania (+39,9 mln, +16,2%), Spagna (+36,2 milioni pari a +29,3%), Francia (+29,5 mln, +15,6%) e Romania (22,1 mln, +39,6%). Solo il Regno Unito registra una variazione negativa, di 26,5 milioni (pari al -22,9%).
Alla ripresa dell’export ravennate nel primo semestre del 2017, hanno contribuito prevalentemente il settore dei prodotti in metallo (+121,2 milioni, pari al +51,2%), quello dei prodotti chimici (+52,1 mln, +13,6%) e delle apparecchiature elettriche (+46,5 mln, +37,8%). Crescono gli scambi di prodotti alimentari, di macchinari, di bevande, di articoli in gomma e plastica, di materiali per l’edilizia e di prodotti agricoli.
Unica voce negativa, fra gli altri prodotti, la flessione più consistente riguarda i prodotti farmaceutici (-10,2 mln, -26,2%).