M5s: «Edison vuole andare in sovrapressione per aumentare lo stoccaggio del gas»

La preoccupazione della consigliera Ricci Picciloni a proposito di una nuova richiesta avanzata dalla società che sta lavorando al sito di San Potito e Cotignola

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L’impianto di San Potito

«La società Edison intende forzare andando in sovrappressione e iniettando con il 20 percento in più della pressione originaria per poter stoccare e tentare di recuperare la parte di progetto compromessa e quindi anche i propri introiti». È la segnalazione preoccupata di Ilaria Ricci Piccoloni, consigliera M5s nell’Unione della Bassa Romagna, a proposito del progetto per lo stoccaggio gas sottoterra tra San Potito e Cotignola. La grillina ha depositato un’interpellanza urgente «per denunciare che secondo la letteratura scientifica i rischi sella sovrappressione sono connessi alla sismicità indotta perché le pressioni sono un fattore decisivo per l’innesco di eventuale sismicità indotta e che questa zona territoriale sembra essere una zona con sorgenti sismogenetiche superficiali a soli 2,5 km di profondità, in alcuni casi 2 km».

Per lanciare l’allarme Picciloni fa riferimento all’avviso, pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente, che Edison avrebbe inoltrato richiesta “assoggettabilità a Via per l’esecuzione prove di iniezione nel giacimento BB1 di San Potito finalizzate all’ampliamento della capacità di stoccaggio”, «cioè proprio il livello che si era rilevato compromesso». Cioè quanto sarebbe emerso il 17 maggio 2016 durante un incontro ispettivo consiliare alla centrale di stoccaggio di San Potito: «I tecnici di Edison ammisero che le pressioni di alcuni livelli presso il Cluster A di San Potito erano risultate prossime all’originaria e quindi maggiori del preventivato e si evidenziava un acquifero sotterraneo sottostimato nei  primi rilievi, molto importante e capace di mettere in crisi il progetto di quella porzione di territorio. Insomma la capacità di stoccaggio del progetto iniziale rischiava di ridursi del 50 percento perché una importante risalita dell’acqua e le pressioni lo mettevano in crisi, obbligando gli stessi tecnici a sospendere quella parte di progetto in attesa di ulteriori verifiche. Anche il finanziamento della Banca  Europea per gli Investimenti risultava sospeso con richiesta di proroga».

Ma secondo quanto sostiene l’esponente del Movimento 5 Stelle «portare in sovrappressione lo stoccaggio significa mettere a rischio l’intero territorio, e non serve a nulla monitorare i microsismi, perché il sisma non è un fenomeno che fai tornare dietro con una manopola, una volta che ti accorgi che qualcosa nel sottosuolo si è fratturato puoi fermare le operazioni assurdamente rischiose che stai sperimentando, ma il terremoto non lo fermi e sappiamo bene come andò in Emilia».

Il 5 maggio scade il termine per inviare osservazioni al ministero e opporsi agli esperimenti di ampliamento della capacità di stoccaggio per mezzo della sovrappressione: «Se non si muoveranno i sindaci mi adopererò perché i cittadini sappiano che i sindaci non si sono opposti a questo nuovo esperimento che tocca il nostro fragile territorio. Ma invito tutti i cittadini del territorio a presentare le osservazioni al ministero: basta andare sul sito e guardare l’avviso attinente l’impianto. E a fondare comitati per prendere in mano la situazione e recuperare il controllo locale di quanto avviene su un territorio densamente popolato che deve essere tutelato».

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