A Cervia anche Arrigo Sacchi, Dan Peterson e Antonio Rossi: «Lo sport fa viaggiare»

Convegno organizzato dal Fantini Club: «Se un emiro lo chiudesse con una cupola e ci regalasse un’estate lunga 12 mesi…»

FantiniAnche il noto telecronista e allenatore di basket Dan Peterson, l’ex Ct della Nazionale di calcio Arrigo Sacchi e il campione olimpico Antonio Rossi hanno partecipato venerdì al Fantini Club di Cervia al forum promosso da Sportur Travel “Lo Sport fa Viaggiare”, sul tema dell’attività sportiva come risorsa turistica.

Tutti gli ospiti sono stati concordi su come il turismo sportivo in Italia debba ripartire dai grandi eventi e da alti standard di ospitalità, due aspetti che l’Emilia-Romagna (hanno assicurato il “governatore” Stefano Bonaccini e l’assessore regionale Andrea Corsini) ha messo al centro del proprio programma di sviluppo. A sottolineare questo concetto è lo stesso Antonio Rossi, oggi sottosegretario della regione Lombardia per i grandi eventi: «L’ospitalità in Emilia Romagna risponde a standard elevatissimi, non possiamo che seguire l’esempio per rendere il nostro paese un punto di riferimento imprescindibile come destinazione turistica specializzata». A rinforzare questa tesi l’intervento di Dan Peterson: «Nell’immaginario americano la meta più ambita per la vacanza, non solo sportiva, è l’Italia. Il vostro paese, che oramai sento anche mio, non può perdere la straordinaria opportunità di soddisfare questa domanda».

Ad aprire i lavori un tavolo di confronto tra i portavoce dei tre principali Master Italiani sullo Sport Business Management: Matteo Pastore, Giorgio Gasparini ed Enrico Castorina. Al centro degli interventi, ognuno focalizzato sulle proprie esperienze dirette nella formazione dei manager del futuro e nell’organizzazione di eventi, alcuni dati sull’indotto generato dalle manifestazioni sportive e sull’importanza di creare un rapporto di stretta collaborazione con le istituzioni e il territorio.

Altro punto ampiamente affrontato dagli ospiti è stata l’importanza dei grandi eventi sportivi, come moltiplicatori di ricchezza del territorio e al contempo elemento di valorizzazione e promozione delle eccellenze del territorio. Ne è un esempio l’Ironman Italy Emilia-Romagna, con la seconda storica edizione in programma a Cervia il prossimo settembre, «con oltre 3.000 iscritti provenienti da 80 paesi del mondo, che movimenteranno un numero almeno triplo di persone con cinque giorni medi di permanenza nel nostro territorio», ha raccontato con orgoglio il sindaco di Cervia Luca Coffari.
Dati confermati dall’Assessore al turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna Andrea Corsini e dal Presidente Stefano Bonaccini, che hanno voluto sottolineare anche la recente decisione della regione che in questi giorni ha scelto «due volti indimenticati e indimenticabili dello sport italiano per costruire un programma di sviluppo senza precedenti in Italia per quanto riguarda il turismo sportivo: Davide Cassani, nominato Presidente dell’Azienda di Promozione Turistica regionale e Alberto Tomba, al quale affideremo lo sviluppo e la promozione del nostro Appennino».

A portare la loro esperienza in tema di sport, anche il Colonnello Enzo Parrinello, vicepresidente vicario della Federazione Atletica Leggera che ha presentato un’interessante indagine su turismo e sport dell’Istituto Piepoli e Luca Moretti, Presidente di Livigno Turismo, che ha raccontato al pubblico la brillante intuizione di trasformare la città di Livigno nella “casa degli sportivi” che scelgono l’altura per migliorare le proprie performance di gara.

L’evento è stato organizzato da Sportur Travel, Tour Operator specializzato proprio nell’organizzazione di vacanze a tema sport. Un’iniziativa che il patron Claudio Fantini ha voluto far diventare un appuntamento fisso: «Lo sport è una passione che non ha una stagionalità. Gli sportivi vogliono fare delle esperienze e vivere delle emozioni. Il mio sogno? Trasformare il Fantini Club in una “palestra del buon vivere” operativa 12 mesi all’anno. Chissà che un domani un Emiro non suonerà alla mia porta per costruire una grande cupola sulla mia spiaggia e regalarci un’estate lunga 12 mesi…».
Un’idea che convince in un istante Pietro Aradori, campionissimo del basket italiano e della nazionale, che dichiara senza pensarci troppo: «L’Emilia-Romagna è già la mia seconda casa, ma se Claudio costruisce una cupola sul Fantini Club giuro che mi trasferisco subito».

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