I sindacati: «Cisa-Allegion vuole stravolgere la contrattazione aziendale»

Nell’ex area produttiva della storica ditta di serramenti è sorto un supermercato

Cgil Logo«Le politiche di riduzione dei salari della multinazionale Allegion non solo risultano incomprensibili, ma sono profondamente ingiuste e quindi inaccettabili, poiché non è con il taglio delle retribuzioni che si garantisce lo sviluppo di una azienda». I sindacati Cigl, Cisl, Uil e Ugl firmano una nota congiunta per riportare l’attenzione sulla situazione dei lavoratori della Cisa di Faenza, oggi controllata dalla società con sede a Dublino. La nota firmata dalle Rsu territoriali (Fim, Fiom, Uilm e Ugl) arriva in una giornata dal valore simbolico per la storica azienda faentina di serramenti e per i suoi lavoratori: si inaugura la nuova sede del supermercato Lidl sulla ex-area produttiva della Cisa in via Oberdan. «Tristezza e nostalgia per la storia che quel sito ha avuto per la città di Faenza e anche per la recente ristrutturazione che ha lasciato una profonda ferita, culminata con la perdita di 126 posti di lavoro, causata dalla delocalizzazione di parte della produzione».

Sono trascorsi tre anni dalla crisi: «La riorganizzazione evidentemente non ha dato i suoi frutti – scrivono i sindacati –, se l’azienda ha chiesto a Rsu e sindacati di ridurre i costi del lavoro, mediante lo stravolgimento della contrattazione aziendale. Il contratto aziendale della Cisa è scaduto alla fine del 2017 e gli incontri di trattativa che si sono susseguiti hanno delineato una volontà aziendale di peggiorare le condizioni economiche per i lavoratori. Quello che l’azienda propone ha una impostazione radicalmente diversa rispetto alla tradizione contrattuale in Cisa, che rende molto più difficilmente raggiungibili gli obiettivi presenti e che, con ogni probabilità, renderebbe completamente incerto una parte del loro stipendio, con un significativo calo del potere d’acquisto delle busta paga dei lavoratori dello stabilimento faentino».

Attualmente è in atto lo stato di agitazione con il blocco della flessibilità e la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero. I lavoratori di Cisa Allegion hanno scioperato «con una massiccia adesione» nelle giornate del 30 e del 31 maggio, per un totale di 8 ore: «Nel caso in cui l’azienda non torni al tavolo delle trattative, riaprendo una discussione su diversi presupposti, ci vedremo costretti a proseguire con tutte le iniziative sindacali, con la dovuta determinazione e convinzione».

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