Terminal crociere: intervento tampone per rendere lo scalo operativo ad agosto

Si sposteranno 25mila metri cubi di sabbia ma per risolvere il problema ne andrebbero dragati dieci volte tanto. Ap pensa al 2019, confermata la cancellazione di 9 toccate su 47

CrociereAutorità portuale conferma: nove toccate su 47 al terminal crociere di Porto Corsini sono state o saranno cancellate. Si tratta di approdi che due navi – la Vision of the Seas e la Mein Schiff 2 – hanno cancellato visto l’insabbiamento dei fondali al terminal che ha portato, il 13 giugno scorso, la Capitaneria a vietare l’arrivo di navi sopra i 7,6 metri in un molo (quello più a nord) e di 7,9 metri nel molo più a sud. «Un’antipatica situazione», l’ha definita con aplomb il presidente di Autorità portuale Daniele Rossi che ora rischia di far saltare il banco anche per il 2019. Soprattutto in quell’ottica ci si muoverà: difficilmente le due navi torneranno a Ravenna nel 2018 ma l’obiettivo è far sì che le compagnie confermino la loro presenza in città per il prossimo anno.

Non che nel breve termine si stia fermi. Autorità portuale con un appalto lampo ha commissionato lavori per 150mila euro che porteranno il terminal crociere ad essere «pienamente operativo» già ad agosto. Si tratta però di un intervento tampone, il presidente non lo nasconde: «Quanto durerà dipenderà dal meteo, in ogni caso nel giro di due o tre mesi sarà da rifare». Di cosa si tratta? Non di un dragaggio ma di uno spostamento di sabbia di 25mila metri cubi di sabbia a ridosso della diga di Porto Corsini che farà in modo di risolvere almeno per un po’ il problema. Per la soluzione definitiva, invece, sarebbero da dragare 250mila metri cubi. Un’altra storia, per la quale servono casse di colmata pienamente operative e al momento assenti. Si ritorna al vecchio problema, ci arriveremo tra un po’. Rimanendo ai 25mila metri cubi, si tratta di un intervento che Rossi si dice «disponibile a ripetere se necessario» ma che non potrà essere reiterato troppo a lungo perché i costi non sono certo bassi. Fatto questo intervento gli armatori delle due navi cambieranno idea? Autorità portuale non si fa illusioni. «Si tratta di un mercato che ha bisogno di programmazione, è molto difficile che accada».

Il presidente ci tiene a dire che il problema non ha preso alla sprovvista l’ente. «Abbiamo subito offerto una soluzione alternativa: la banchina T&C che prima della costruzione del terminal ospitava proprio le navi da crociera». Le due compagnie però, hanno detto no. Del resto T&C oggi è un terminal industriale dal quale partono i traghetti carichi di camion e diretti in Sicilia e Grecia.  Inoltre, già quando fungeva da terminal crociere non era troppo attrattivo, tanto che si scelse di costruire lo sbarco a Porto Corsini. Dove, peraltro, continueranno ad attraccare le altre navi che arriveranno a Ravenna: sono più piccole e il pescaggio di 7,6 metri per loro è abbastanza. Insomma: il problema per ora è rappresentato da quelle nove toccate che però, insieme, portavano circa 19mila croceristi.

Si diceva della soluzione definitiva che non può che essere collegata al progetto complessivo di approfondimento dei fondali del porto. «Solo allora con le crociere non ci saranno più problemi». L’escavo a 12,5 metri – che comprende anche i lavori davanti a Porto Corsini – è legato però alla disponibilità delle casse di colmata. Rossi fa il punto della situazione: per quanto riguarda il progetto dell’hub portuale, il finanziamento del Cipe è «confermato» e si sta aspettando solo l’iscrizione della delibera alla Corte dei conti. «Dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana», prevede il presidente. Intanto si sta lavorando al bando di gara in modo da partire con i lavori entro fine anno.

Parallelamente, nei prossimi mesi partirà l’iter per lo svuotamento delle casse di colmata. Si partirà da quella più grande: la Nadep, da circa un milione di metri cubi. Secondo le previsioni di Ap serviranno almeno sette/otto mesi, se non un anno, per completare questo percorso. Nella cassa di colmata Nadep saranno portati i sedimenti del terminal crocieristico. Come fare coincidere i tempi con la prossima stagione turistica? «I tecnici sono al lavoro» dice Rossi. La sintesi di quanto si vuol fare è questa: quella cassa di colmata è divisa in una serie di “sottocasse”. Nella prima che si svuota si porterebbero i 250mila metri cubi scavati da Porto Corsini, che a questo punto diventano prioritari, per rendere il terminal libero in tempo per la prossima stagione.

Come si intuisce, il fatto che la prossima stagione il terminal sia operativo appieno non è scontato – si devono infilare una serie di previsioni – ma non è nemmeno impossibile. Di certo Rossi tiene a sottolineare che le crociere oggi sono uno dei «core business di Autorità portuale. Abbiamo già in programma un miglioramento dello scalo a Porto Corsini, con parcheggi e aree verdi e se ne sta discutendo in conferenza dei servizi». A fianco a lui il vicesindaco Eugenio Fusignani garantisce l’appoggio del Comune e ne approfitta per attaccare le gestioni precedenti di Ap: «La situazione di oggi è frutto delle scelte che non sono state fatte nei dieci anni precedenti all’insediamento di Rossi». Poi una considerazione sui turisti del mare: «Prima si polemizzava sul fatto che non si fermavano in centro, ora la loro assenza è una tragedia. Tutto è buono per polemizzare ma così si fa male alla città».

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