Terminal insabbiato, Confcommercio: «Cancellati 9 scali, persi 19mila crocieristi»

Il sindacato delle guide e accompagnatori turistici lancia l’allarme: «È un grave danno per tutta la città e per la sua immagine»

L’insabbiamento dei fondali del terminal crociere a Porto Corsini causerà la perdita di quasi 19mila turisti nell’estate 2018: sono quelli a bordo delle navi i cui armatori hanno deciso di cancellare lo scalo a Ravenna perché non disposti a utilizzare l’attracco alternativa al terminal traghetti nella zona industriale del Candiano. Il calcolo è di Federica Mazzotti, presidente del sindacato Guide e Accompagnatori Turistici che fa capo a Confcommercio.

Come noto un’ordinanza della capitaneria di porto ha ridotto il pescaggio consentito per le navi che devono attraccare a Porto Corsini e l’Autorità portuale ha allestito una soluzione temporanea a disposizione delle navi che avevano già programmato toccate a Ravenna. «Ad oggi – spiega Mazzotti,  socia della cooperativa Il Papavero che dal 2011 si occupa della gestione dei servizi guida per molte compagnie che fanno scalo a Ravenna – gli scali cancellati sono sicuramente nove: oltre alla Mein Schiff di sabato 16 giugno (1.900 passeggeri), sono stati cancellati anche i tre scali rimanenti di Vision of the Seas – Royal Caribbean (2.400 passeggeri a scalo), gli altri quattro scali di Mein Schiff, uno al mese, per una perdita di altri 7.600 passeggeri e infine lo scalo di Oceana del 2 luglio (duemila passeggeri). Facendo quindi i calcoli i crocieristi che sicuramente non arriveranno a Ravenna sono 18.700».

Nella seduta del consiglio comunale di Ravenna, tenutasi il 19 giugno scorso, si è discusso della situazione. Il vicesindaco con delega al Porto, Eugenio Fusignani, ha reso noto che dovranno essere dragati 25mila mc di sedimenti e Ap ha avviato la procedura d’urgenza: si prevede la conclusione delle opere per la prima settimana di agosto.

Mazzotti prende il caso della Mein Schiff 2 che non ha attraccato il 16 giugno con una portata di 1.900 passeggeri: «Essendo io stessa stata coinvolta nella ricerca di parte delle guide richieste, i dati sono veritieri. Per le escursioni vendute dalla Compagnia erano già stati confermati 24 pullman con relative guide o accompagnatori. I pullman avevano una media di 40 passeggeri, perciò uscivano in escursione circa 960 passeggeri. Ciò significa che i quasi mille passeggeri restanti si sarebbero potuti recare in città con gli shuttle organizzati, per cui erano stati prenotati 10 pullman. I musei e monumenti, le attività ed esercizi pubblici del centro storico hanno dunque perso quasi mille potenziali clienti. Senza tenere conto che probabilmente una parte di questi passeggeri forse avevano organizzato visite o escursioni in autonomia, ricercando contatti diretti con guide e compagnie di noleggio con conducente».

Ma attenzione perché la beffa potrebbe essere a lungo raggio: «Le compagnie di crociera stanno pianificando gli itinerari per il biennio 2020-2021. Dunque rischiamo di perdere scali di una certa consistenza per vari anni. A conclusione ritengo, basandomi sui dati sopra riportati, che l’insabbiamento del porto rappresenti una grandissima perdita economica non solo per le guide e accompagnatori turistici associati al sindacato e non, alle ditte pullman, ai taxisti, ai noleggi con conducente, alle agenzie marittime e di gestione escursioni a terra, ma per tutta la città e per la sua immagine. Insieme ai miei associati, auspico una rapida soluzione del problema, anche se purtroppo il timore è che sia troppo tardi».

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