Lettera aperta di De Pascale e Paron al governo per chiedere di rivedere il percorso
Secondo i due amministratori i territori hanno tutto l’interesse a collaborare e a valorizzare i punti di contatto che li legano e che, nell’obbligatorietà avevano legittimamente spinto i gruppi dirigenti delle associazioni ad intraprendere questa scelta: dalla comune appartenenza al Parco Regionale del Delta del Po e a Destinazione Romagna per gli aspetti ambientali, culturali e turistici, ai legami industriali collegati alla Chimica fino ad arrivare a battaglie condivise come quella per il potenziamento della SS16. «Questi progetti, e tanti altri, possono tranquillamente essere perseguiti senza andare ad alterare la dimensione Provinciale delle Camere di Commercio che si sovrappone fisiologicamente a tutte le altre funzioni con cui l’ente è chiamato a collaborare, sia nel sistema degli enti locali, che nelle articolazioni dello Stato».
Alla luce di tutto questo De Pascale e Paron dicono che «non crediamo sia più tempo di procedere per tentativi nella riforma di tutte le istituzioni della Repubblica ma solo dentro ad un quadro organico che metta i territori e le loro identità al centro per dare servizi più efficienti ed efficaci a cittadini ed imprese e in questo senso il mantenimento dell’autonomia nella dimensione provinciale ci sembra la soluzione che al momento dia maggiori garanzie».