Sgb pronta a sostenere i lavoratori delle coop sociali per contratti migliori

Il sindacato generale di base lancia una campagna per il riconoscimento del Fise che comporta un miglioramento retributivo di circa 15mila euro all’anno

I bidoni pieni sul litoraleIl sindacato generale di base (Sgb) lancia una campagna di sostegno sindacale e legale per il riconoscimento del contratto collettivo nazionale Fise ai lavoratori impiegati dalle cooperative sociali nel settore ambientale. La differenza retributiva viene stimata in circa 15mila euro all’anno. Per questa rivendicazione Sgb è impegnata da più di anno sul territorio di Rimini e Ravenna e di recente sono arrivate tre sentenze di tre diversi tribunali del lavoro che hanno dato ragione ai lavoratori. La questione è stata da tempo denunciata in consiglio comunale a Ravenna dalla lista civica La Pigna.

Per definire le modalità dell’iniziativa, Sgb convoca per lunedì 15 aprile un confronto con tutti lavoratori delle coop sociali di Ravenna, Cervia e Faenza impegnate nell’igiene ambientale. «L’iniziativa non potrà che coinvolgere, oltre le cooperative sociali datrici di lavoro, il consorzio a cui sono associate, la Lega delle Cooperative, che li invita a respingere le pretese dei lavoratori, ed Hera». All’assemblea, che si svolgerà nella sede di Sgb a Ravenna, saranno presenti Rosella Chirizzi che ha guidato le lotte dei lavoratori di Rimini e un consulente legale che approfondirà la questione sul fronte giuridico.

La scelta di Sgb di imboccare un percorso legale arriva dopo l’esito del primo incontro con una cooperativa sociale (Lo Stelo di Cervia) impegnata nei servizi dell’igiene ambientale appaltati da Hera: «Lo Stelo, per il tramite del funzionario di Federcoop che l’assisteva durante l’incontro, ha respinto le pretese dei lavoratori». Le motivazioni per il no, secondo Sgb, sono due ma deboli: «La prima riguarda l’obbligo delle cooperativa di applicare il Ccnl delle cooperative sociali, così come sarebbe disposto dalla Legge 142/2001. In realtà questa legge dispone l’obbligo di applicare il Ccnl del settore in cui si opera e in questo caso il settore non può che essere quello dell’igiene ambientale, con conseguente applicazione del Fise. La seconda attiene al recente rinnovo del Ccnl delle cooperative sociali che, modificando il precedente testo, ha previsto l’applicabilità di questo contratto anche nel settore dei servizi (compresi quindi anche quelli di igiene ambientali). Modifica introdotta proprio per smontare una delle motivazioni della sentenza del Tribunale di Bologna che ha riconosciuto il diritto dei lavoratori all’applicazione del Fise. La novità contrattuale non sana certo il pregresso e non può essere applicata retroattivamente».

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