L’indagine: «L’83 per cento delle imprese ha difficoltà a trovare personale»

Asshotel Confesercenti spiega le difficoltà delle imprese del settore turistico. Gli ostacoli maggiori riguardano la mancanza di competenze adeguate

La Testimonianza Foto Caffe' Vita Da Precarijpg01Molte imprese del settore turistico faranno ancora fatica a trovare lavoro. Questo è quanto emerge da un’indagine Confesercenti-Asshotel Emilia-Romagna a livello regionale fra le imprese alberghiere associate da cui emerge come ben l’83% degli intervistati abbia manifestato questa certezza. Una situazione che si era già presentata durante la stagione 2018 e che per il 48% delle imprese si ripeterà nella stessa misura anche nel 2019, mentre per un altro 48% la previsione è che queste difficoltà aumentino.

«Le difficoltà maggiori, nella ricerca del personale, riguardano la mancanza di competenze adeguate per il lavoro che si dovrà svolgere (66% dei casi); la poca disponibilità ad affrontare orari di lavoro ‘atipici’ (come il lavorare nei week-end o nelle giornate festive – 52% dei casi); trovare persone motivate e interessate alla tipologia di lavoro offerto (48% dei casi); la poca esperienza (30% dei casi) o la poca disponibilità a svolgere le mansioni più semplici (27% dei casi)», scrive l’associazione.

Le mansioni in cui le difficoltà a reperire personale sono maggiori sono quelle dell’addetto alla sala e al bar (66%), alla cucina (55%), ai piani (26%) ma anche alla spiaggia per quanto riguarda gli stabilimenti balneari (21%). Lo strumento di ricerca e selezione del personale rimane ancora legato a quello classico del passaparola da fonte di colleghi o parenti (87%), seguito da annunci e inserzioni sugli strumenti di comunicazione tradizionale (49%) e dalle associazioni di categoria e dei loro centri di formazione (34%). Un ruolo importante, tuttavia, lo giocano anche le autocandidature (32%) anche se quest’anno questo si dimostra un canale un po’ più ‘fiacco’ del passato.

La difficoltà nel reperire personale qualificato si rivela, comunque, un ostacolo serio allo sviluppo delle aziende (denunciato nel 26,4% delle imprese intervistate) anche se ha un peso di gran lunga inferiore al costo del lavoro troppo elevato (58,5%), dei costi di gestione troppo alti (54,7%), della troppa burocrazia (30,2%).

«La nostra riviera – afferma il ravennate Filippo Donati, Presidente di Assohotel Emilia Romagna – continua a rappresentare una formidabile opportunità in termini di occupazione, in particolare giovanile, ma occorre che lavorare nel turismo torni ad essere recepito come un valore e che si creino le condizioni per agevolare l’incontro fra domanda e offerta, in particolare verso le tante imprese a gestione familiare che rappresentano ancora la vera ricchezza della nostra realtà».

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