Porto, stato di agitazione alla Sers: sospensione delle prestazioni per 18 giorni

La vertenza va avanti da un paio di anni, Cgil lamenta il disinteresse dell’azienda dei rimorchiatori «già condannata tre volte nell’ultimo anno per condotta antisindacale»

Porto

Un rimorchiatore al porto San Vitale – foto di repertorio

Dal 4 ottobre comincerà il terzo stadio dello stato di agitazione in Sers, società dei rimorchiatori del porto: diciotto giorni consecutivi di sciopero, proclamato dalla Filt Cgil, delle prestazioni, dello scivolamento degli orari e della sospensione della flessibilità prevista dal contratto aziendale. «L’azienda in questi mesi non ha richiesto nessun incontro per risolvere la vertenza che è in atto ormai da due anni», scrive il sindacato in una nota.

Cgil sostiene che la soluzione sia facilmente raggiungibile «come più volte dichiarato a tutti i tavoli, compreso quello prefettizio». Il sindacato sostiene che «la normale applicazione del contratto in essere sui corsi professionali, sin dal lontano 1993, e le voci riguardanti l’organico aziendale, chiuderebbero lo stato di agitazione e permetterebbero di tornare a normali relazioni sindacali».

Cgil poi sottolinea che «Sers è stata condannata per tre volte nell’ultimo anno, compresa la corte d’appello di Bologna, per attività antisindacale, e continua a non rispettare nei fatti le sentenze richiamate. Per il bene dei lavoratori e per un proficuo lavoro del porto intero, ci auguriamo che possa esserci a breve un ripensamento da parte dell’impresa».

In relazione al comunicato stampa della Filt-Cgil, Sers ha voluto fare alcune precisazioni: «A proposito dei corsi, abbiamo più volte chiarito che il contratto integrativo non prevede affatto che l’azienda li debba pagare. L’articolo 33 del contratto integrativo dice che “la società organizzerà corsi di aggiornamento e qualificazione… essi verranno svolti a carico dell’azienda qualora istituiti e svolti all’interno di essa”. Considerato che non si tratta di corsi che possono essere svolti all’interno dell’azienda, ma di corsi istituiti e svolti in centri di formazione autorizzati/accreditati dal Mit, sulla base del contratto integrativo, Sers non ha l’obbligo di pagarli. Sull’organico aziendale, evidenziamo che il contratto integrativo prevede 49 persone, mentre l’attuale organico è composto da 52 persone. Infine, stupisce come Cgil lasci intendere che Sers sia stata condannata per tre volte per attività antisindacale nel merito di queste problematiche. La situazione è ben diversa. Infatti, la sentenza non entra nel merito della vertenza tant’è che afferma “nella sostanza delle rivendicazioni, premesso che in questa sede non può farsi il processo al merito della vicenda… ”. Sers è stata condannata per aver irrogato la sanzione disciplinare di un giorno di sospensione a un membro della Rsu per una intervista da egli rilasciata. Il tribunale ha preso atto di una vertenza con ragioni datoriali e sindacali che si contrappongono e ha sentenziato che avere riportato le ragioni sindacali di una vertenza dei marittimi rappresenta una delle forme di concretizzazione dell’attività sindacale. A parere di Sers, le normali relazioni sindacali sono state interrotte dal sindacato. Tra l’altro, la vertenza non vede l’adesione delle sigle sindacali Uil e Cisl».

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