Il Governo dimissionario nega lo stato di calamità a Cervia per la tromba d’aria

Botta e risposta al velento tra l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini e il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone: Corsini attacca Salvini che avrebbe dimenticato le località delle sue vacanze, il leghista scarica le responsabilità sul premier Conte

Tromba Aria Cervia

L’impressionante foto aerea dei danni provocati dalla tromba d’aria a Milano Marittima

Il dimissionario governo Conte ha respinto la richiesta della Regione Emilia-Romagna di dichiarare lo stato di calamità naturale per Cervia e Milano Marittima dopo la tromba d’aria del 10 luglio scorso. L’assessore regionale al Turismo, il cervese Andrea Corsini, dal suo profilo Facebook ha reso noto la circostanza con un attacco al vicepremier Matteo Salvini: «Carissimo ex ministro Salvini, oltre a divertirsi al Papeete, perché non si è preoccupato di dare una mano alla città e agli imprenditori della località in cui trascorre le vacanze?».

In difesa di Salvini è intervenuto Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia nel governo Conte ma anche segretario della Lega Romagna: «Andrea Corsini si è coperto solo di ridicolo addossando a Matteo Salvini la responsabilità della mancata dichiarazione di stato di calamità naturale per i danni subiti da Cervia per il maltempo. Emergono evidenti dalla dichiarazione dell’assessore regionale quella malcelata invidia e quel livore che i grandi personaggi stimolano in certi soggetti. La regione Emilia Romagna non merita un assessore che si lascia trascinare dall’odio personale e politico. Il presidente Stefano Bonaccini intervenga per ricordare all’assessore che a presiedere il Governo che avrebbe dovuto dichiarare lo stato di calamità naturale era, fino a pochi giorni fa, il neo-aspirante alleato del Pd Giuseppe Conte. E gli spieghi anche che il Consiglio dei Ministri era composto in gran parte di esponenti di quel Movimento 5 stelle, nei confronti del quale lo stesso Bonaccini, nei giorni scorsi, ha aperto i portoni dell’alleanza anche in regione Emilia Romagna, dopo anni di insanabili contrapposizioni».

Corsini non è rimasto a guardare: «La realtà dei fatti è una – scrive l’amministratore regionale in un comunicato di oggi, 22 agosto – il governo ha escluso Milano Marittima dal riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, anche se non ci diamo per vinti e speriamo che presto questa situazione possa essere ribaltata. Mi aspettavo che l’apprezzamento dimostrato dal vicepremier Salvini per Milano Marittima, località che ha scelto per le vacanze e divertirsi, potesse tradursi in un gesto di amore per le imprese e i cittadini del cervese messi a dura prova dall’eccezionale tromba d’aria in piena stagione turistica. Registro che, purtroppo, così non è e che Milano Marittima, al momento, dovrà fare a meno del sostegno del governo del quale, ricordo ancora al sottosegretario forse vittima di un’amnesia estiva, non solo lui fa pienamente parte, ma come romagnolo ha ancor più il dovere di rappresentare e tutelare quel territorio e i suoi abitanti».

Secondo Morrone, che fa riferimento a fonti del Dipartimento della Protezione civile quindi dalla presidenza del Consiglio, «la richiesta della Regione è arrivata priva degli elementi qualificanti per avere la possibilità di ottenere il riconoscimento di emergenza nazionale, la protezione civile avrebbe quindi inviato la richiesta di ricevere ulteriori elementi per valutare la situazione, ma fino a questa mattina non sarebbe pervenuta alcuna risposta. Forse il periodo di ferie ha impedito agli uffici competenti della Regione di rispondere con la dovuta sollecitudine. Riteniamo tuttavia che il solerte Corsini abbia già provveduto al disbrigo di questa importante incombenza».

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