Gli amministratori criticano la proposta avanzata da un’azienda emiliana per dividere gli spazi tra lettini e ombrelloni. E non sono mancati meme e vignette satirici
Quello che di sicuro ha girato meno intorno alla questione è stato Giacomo Costantini, titolare della delega al Turismo nella giunta comunale di Ravenna: «La finiamo con questa scemenza del plexiglass in spiaggia!?», ha scritto su Facebook.
Il primo cittadino invece, sempre dallo stesso social network, ha fatto ricorso a un po’ di poesia in più: «Posso dire con certezza che quando torneremo a vivere le nostre meravigliose spiagge lo faremo senza scatolette di plexiglass, ma respirando la brezza marina e con lo sguardo rivolto verso il mare e verso la nostra bellissima pineta».
Prima di loro si era sollevato il grido infastidito di Legacoop. Il responsabile delle cooperative balneari in Emilia-Romagna, Stefano Patrizi, parla di idea che nuoce all’immagine delle spiagge: «Ospedalizzare gli ombrelloni dentro box in plexiglass può suggestionare solo chi è all’oscuro delle dinamiche di propagazione del virus e del turismo di spiaggia, pensando di poter confinare immobili dentro cubi asfissianti famiglie con bambini. Un’idea che nuoce già all’immagine della nostra spiaggia, il cui successo è basato sulla promozione di un turismo sicuro, serio, dignitoso, condiviso dalla comunità. L’idea di turismo basata su accoglienza, ospitalità e benessere non puó essere messa in discussione». L’invito è ad avviare la stagione solo quando le condizioni di sicurezza saranno sufficienti da garantire la fruizione della costa senza pannelli trasparenti.
Non è così strano che l’idea lasci qualche perplessità. Lo dimostra anche come sia diventata spunto per meme e satira online. Ci hanno pensato il vignettista Makkox ma anche le pagine Facebook “Sapore di Male” e “Fotografie segnanti”. Queste ultime hanno giocato sull’accostamento con la cella di sicurezza di Hannibal Lecter…