Il progetto di Saipem «coinvolgerà la filiera locale» e vedrà anche l’utilizzo del «solare fotovoltaico galleggiante»
Il progetto – si legge nel comunicato della società del Gruppo Eni – prevede l’installazione di circa 56 turbine su fondazioni fisse sul fondo del mare in due siti differenti, il primo oltre le 8 miglia nautiche, il secondo oltre le 12 miglia. La potenza totale installata sarà pari a circa 450MW.
Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, i proponenti prevedono di utilizzare «tecnologie innovative come il solare fotovoltaico galleggiante». E sarebbe già iniziato lo sviluppo di soluzioni integrate «mirate all’utilizzo dell’energia rinnovabile e alla produzione di idrogeno “Green”, «dando la possibilità di trovare una soluzione alternativa al decomissioning delle piattaforme O&G presenti nel Mar Adriatico».
Il progetto – si legge ancora nella nota di Saipem – «si collocherà in un’area ad alta vocazione industriale e coinvolgerà la filiera locale a supporto del progetto stesso».
«La sigla di questo accordo – commenta Alberto Bernabini, chief executive officer di Qint’x – è un altro passo concreto verso la realizzazione di un progetto ambizioso nato due anni fa. La nostra vision è quella di creare un hub energetico innovativo nell’Alto Adriatico integrando diverse tecnologie per generare energia pulita dal vento, dal sole e dall’idrogeno».