L’Ausl ha garantito un aumento di 1,83 euro l’ora, ma la Cgil chiede anche un corretto inquadramento
Caso scoppiato a inizio dicembre, quando Gsa Spa, società multiservizi, è subentrata a Formula Servizi, e i lavoratori sono passati da una paga oraria di 6,50 euro a una di 4,70 lordi.
Situazione che sembrava risolta quando, nelle scorse settimane, l’Ausl Romagna è intervenuta per garantire un aumento di 1,83 euro l’ora e tornare così ai livelli precedenti.
Ma i sindacati annunciano una nuova fumata nera, dopo l’incontro di ieri (22 gennaio) con l’azienda. «Un nulla di fatto – commentano in maniera congiunta le segreterie romagnole della Cgil – a causa del tentativo di lucrare fra l’aumento di tariffa oraria riconosciuto dall’Ausl e quanto dovuto ai lavoratori a titolo di corretto inquadramento e di superminimo collegato alle mansioni strettamente connesse all’emergenza Covid-19». Ora l’azienda dovrà presentare una proposta formale complessiva che sarà oggetto di ulteriore incontro la prossima settimana.
Le Cgil di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini sottolineano che si tratta di «un tentativo vergognoso ai danni di lavoratori che hanno diritto a vedersi riconosciuta una retribuzione dignitosa e la specificità della mansione».
Secondo i sindacati «è necessario occuparsi anche di cosa succederà a maggio, quando l’affidamento scadrà. Se, come è prevedibile, il servizio continuerà, bisognerà assicurare continuità occupazionale e trattamenti appropriati, sia che si definisca una proroga, sia che si proceda a un nuovo affidamento che sarebbe auspicabile avesse un perimetro di attività più ampio, in modo da consentire di riassorbire il personale alla cessazione del servizio».