Nelle zone del Faentino e del Lughese si sta ripetendo quanto accaduto nel 2020: colonnina di mercurio sotto zero, minacciata la produzione di albicocchi, peschi e ciliegi che erano già fioriti per le temperature sopra la media di 2,2 gradi
Il colpo di coda dell’inverno dopo l’anticipo di primavera ha interessato in particolare le zone del Faentino e del Lughese, dove la colonnina di mercurio è scesa fino a 5 gradi sotto zero.
«L’ondata di gelo – sottolinea la Coldiretti – arriva dopo un mese di febbraio segnato da temperature superiori di 2,2 gradi la media del periodo, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr, che hanno favorito il risveglio della vegetazione, ovviamente ora più sensibile al grande freddo». Già dalla mattinata di oggi, 19 marzo, Coldiretti ha attivato un monitoraggio della situazione in campo invitando tutti gli associati a segnalare gli eventuali danni rilevati, anche con documentazione fotografica.
«Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di sfasamenti stagionali e il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture nelle campagne. L’agricoltura è infatti purtroppo l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli».