Nel primo semestre di quest’anno l’Ue ha assorbito una quota del 77 percento. Boom di vendite di apparecchi elettrici.
L’Europa si conferma il mercato fondamentale con una quota del 77 percento e mette a segno un incremento a due cifre (+26 percento). La Germania, primo partner commerciale, da sola assorbe quasi il 16 percento delle esportazioni provinciali (+41,5%, grazie ai prodotti della metallurgia ed alle apparecchiature elettriche). Seguono la Francia (+34,2%, per la maggior parte prodotti chimici e metallurgici) e la Spagna (+24,8%, prodotti chimici e alimentari).
Nonostante la riduzione delle esportazioni verso il Regno Unito post Brexit (-31,6%), tengono le vendite verso i Paesi europei non Ue (+0,4%). In territorio positivo anche le vendite di prodotti e servizi ravennati in America del Nord (+38%) ed, in particolare, negli Stati Uniti che segnano un +39,5% (il 5,7% dell’export totale provinciale). In espansione anche le esportazioni dirette verso i mercati dell’Asia orientale (+24,1%, Cina fra tutti). Per quanto riguarda i prodotti esportati, spicca il dato degli apparecchi elettrici (+51,2%),
seguiti da agroalimentare (+41%), macchinari e apparecchiature (+25,2%), chimica (+23,5%). In particolare in quest’ultimo comparto ottimi sono i risultati registrati da fertilizzanti e composti (+25,6%).
«Il nuovo mandato e gli strumenti affidati dalla legge alle Camere di commercio italiane –ha spiegato Giorgio Guberti , commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna – ci consentono di intervenire nel sostegno alle esportazioni delle nostre imprese, ma, allo stesso tempo, di lavorare sul contesto interno, innescando così un circolo virtuoso in grado di migliorare la competitività delle imprese ravennati, generando un ulteriore volano per il nostro export».