I lavoratori del porto di Ravenna si fermano in solidarietà al morto di Taranto

Suonate anche le sirene delle navi. «Investire in sicurezza»

I lavoratori del porto di Ravenna hanno sospeso, alle 12 di oggi (30 aprile), ogni attività e osservato un minuto di silenzio e, contemporaneamente, le sirene delle navi presenti hanno suonato (nel VIDEO qui sopra), in segno di solidarietà alla famiglia di Natalino Albano, il lavoratore deceduto ieri per un incidente sul lavoro avvenuto nel porto di Taranto.

«Il giorno dopo la giornata mondiale della sicurezza registriamo la drammatica morte di un lavoratore portuale nel porto di Taranto – commentano i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti -. Occorre mettere fine a questi tragici eventi e richiamare l’attenzione di tutti i soggetti preposti sui temi della sicurezza sul lavoro, tanto vitali per i lavoratori e le lavoratrici. A perdere la vita a seguito dell’incidente mortale sul lavoro al porto di Taranto, è stato un lavoratore di una impresa ex art.16 della L.84/94. Non è più tollerabile la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo particolare nelle aree, come i porti, dove si svolgono attività produttive in cui insistono complesse sinergie fra diversi mondi del lavoro».

«È urgente e necessario – continua la nota dei sindacati – che le istituzioni completino la normativa di riferimento per i porti, con particolare attenzione ai rischi da interferenza. È fondamentale che il sistema delle imprese investa nella cultura della sicurezza e della prevenzione se non si vuole continuare ad assistere ad una vera e propria strage di persone che vanno al lavoro e gli si vuole garantire il ritorno a casa dalle proprie famiglie alla fine del turno di lavoro. Esprimiamo profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto e in segno di solidarietà di questo tragico evento proclamiamo un’ora di sciopero».

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