Firmato il contratto per la concessione del terminal crociere a Royal Caribbean

Dall’1 gennaio nuova gestione in mano a una società controllata dal colosso norvegese-statunitense che dovrà rifare la stazione marittima con un investimento di 20 milioni di euro (oltre ai 6 messi da Ap). La nuova struttura dovrebbe essere operativa dal 2024

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Un rendering della stazione marittima a Porto Corsini con la passerella sopraelevata lungo il molo di attracco

Il Tar dell’Emilia-Romagna ha rigettato l’istanza presentata da Ravenna Terminal Passeggeri (Rtp), società al momento titolare della concessione per la stazione delle crociere di Porto Corsini, che chiedeva una sospensiva dell’aggiudicazione della nuova concessione a partire dall’1 gennaio 2022. A gennaio è prevista l’udienza in cui si entrerà nel merito della questione sul ricorso presentato da Rtp. Diverse questioni in ballo: in particolare la pretesa di Rtp di prorogare la durata della concessione per via della pandemia (già prorogata da fine 2020 a fine 2021) e per via dell’insabbiamento dei fondali cominciato nel 2018 che le avrebbe causato un danno imprenditoriale.

A fronte di questo primo parziale successo, l’Autorità portuale il 20 dicembre ha sottoscritto il contratto per la concessione del servizio di assistenza passeggeri e di stazione marittima al nuovo concessionario Ravenna Civitas Cruise Port, joint venture tra Royal Caribbean e Vsl Ravenna. Si completa così il percorso iniziato nell’estate del 2020, quando la stessa Royal aveva presentato la proposta di partenariato pubblico-privato per la costruzione del nuovo terminal crociere e la relativa concessione (qui i dettagli del progetto).

GraficoGrazie a questo accordo lo scalo di Ravenna diverrà homeport, ovvero punto di inizio e fine crociera e non solo di transito, e si stima arrivi ad accogliere fino a 300mila passeggeri l’anno (dal 2011 a oggi in totale in dieci anni di attività del terminal sono sbarcate mezzo milione di persone).

L’area, per una superficie complessiva di 12 ettari sarà concepita come un progetto unitario dove spazi a verde pubblico attrezzato e percorsi ciclo-pedonali si intrecciano a una serie di servizi e attrezzature a supporto del Terminal. Per le attività di homeport, la società terminalistica e altre società collegate allo svolgimento del servizio coinvolgeranno da 100 a 200 lavoratori al giorno. L’investimento complessivo è di 26 milioni di euro (6 da Ap, il resto dal privato).

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