Manifestazione ambientalista davanti alla centrale Eni: «Basta gas, più rinnovabili»

Il 12 febbraio flash mob a Casal Borsetti per contestare il progetto di cattura e stoccaggio della CO2

Davanti ai cancelli della centrale gas Eni di Casal Borsetti si terrà il 12 febbraio (ritrovo nello stradello sterrato traversa di via Lacchini alle 10.30) un flash mob promosso dal mondo ambientalista per contestare il progetto Ccs di Eni: la cattura di anidride carbonica (CO2) dai camini del petrolchimico e il suo stoccaggio nei fondali marini nei giacimenti esauriti di metano. L’iniziativa rientra in una mattinata di mobilitazione a livello nazionale che coinvolge 44 sigle tra associazioni, comitati e movimenti che scenderanno in piazza per dire basta alle fonti fossili, a gas e nucleare.

I promotori delle manifestazioni ricordano quello che sarebbe la linea del ministero della Transizione Ecologica, secondo il “Sole24ore”: «La realizzazione di circa 50 centrali a gas fossile per 20mila MW di nuova potenza distribuita, che sono parte di un piano da 30 miliardi di euro fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile.L’Italia sta sbagliando strada. Per uscire dal carbone, il nostro Paese non ha bisogno né di nuove centrali a gas fossile né del nucleare, ma di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili».

Legambiente, in un comunicato, chiede che il governo faccia la sua parte nel contrastare la crisi climatica definendo immediatamente un piano di uscita dal gas fossile e che gli investimenti previsti in questo settore, comprensivi di Capacity Market e che ci costeranno almeno 30 miliardi di euro, vengano direzionati sull’unica vera soluzione: le fonti rinnovabili. «È importante che si proceda al più presto alla semplificazione della normativa per rendere possibile ogni anno l’installazione in Italia di oltre 8 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili».

Le 44 associazioni che hanno sottoscritto il Manifesto chiedono al Governo di sviluppare un piano che preveda entro il 2025 l’eliminazione e la rimodulazione dei sussidi per fonti fossili, come il Capacity Market, mantenendo gli incentivi alle energie rinnovabili e chiedendo contributi di solidarietà alle grandi imprese energetiche che oggi ricavano crescenti utili, con l’intento di contrastare il caro bollette. E di esprimere in sede UE, e in particolare nel Parlamento Europeo, una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.

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