La testimonianza di De Donato (Quick): «Gli effetti si vedono nei prezzi finali. Servono aiuti per le aziende»
«Mediamente ora ho un costo fisso di gasolio che è di 10-12mila euro in più al mese – conferma –, una spesa che per il 50 percento ricade sui nostri committenti, a cui applichiamo questa sorta di clausola per il caro gasolio. Non deve stupire quindi, a catena, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari anche sugli scaffali, per il consumatore finale».
Clausola che lascia comunque una piccola azienda come la Quick in gravi difficoltà: «Ho dei contratti da rispettare, non posso ridurre i mezzi, nonostante l’aumento dei costi».
Piuttosto, l’imprenditore fa appello al Governo, come tanti suoi colleghi. «È arrivato il momento di contribuire davvero alla vitalità delle aziende, invece che dare soldi direttamente alle persone per non lavorare (il riferimento naturalmente è al reddito di cittadinanza, ndr). Spesso è difficile trovare dipendenti proprio perché la gente ora preferisce lavorare in nero, continuando a percepire i sussidi. È arrivato quindi il momento di aiutare le persone tramite le aziende, sostenerle per fare in modo che possano assumere ed essere loro a dare con il lavoro sostegno e nuovo benessere alla collettività».