Intervento costato 165mila euro (suddivisi fra Comune e Fondazione Cassa) per il manufatto nelle vicinanze di via Cavour: prende il nome dal fiume Tegurio che scorreva a nord della città Ravenna e fungeva da principale accesso alla zona monumentale e religiosa
L’intervento, finalizzato alla valorizzazione e al restauro della porta, nonché al recupero e al consolidamento della porzione di mura di cui fa parte, si inserisce in una politica di tutela e riqualificazione del circuito murario della città, attuata da anni dall’Amministrazione comunale. I lavori sono stati eseguiti dalla cooperativa Ediltecnica previe indagini archeologiche stratigrafiche e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna.
Si è proceduto in primo luogo alla rimozione della copertura provvisoria in legno che era stata installata a protezione del bene, potendo a questo punto distinguere le varie fasi costruttive la cui traccia era visibile nella tessitura muraria. Sono state quindi rimosse le porzioni cementizie incongrue e le parti laterizie di epoca tardo moderna e contemporanea, così da mettere in risalto l’opera. È stato eseguito un rinforzo statico degli archi mentre i paramenti murari sono stati interessati da un intervento di pulizia, diserbo e consolidamento nonché da interventi di “cuci-scuci” laddove ritenuto necessario. L’interno della porta è stato ripulito e bonificato.
Porta Teguriense. Grazie agli studi archeologici e alle numerose testimonianze si può affermare che Porta Teguriense fu costruita in epoca tardo antica lungo il tracciato nord-occidentale delle mura della città e rimaneggiata nei secoli successivi. Della fase più antica, datata tra il V e il IX secolo, rimangono tracce dell’arco esterno in direzione ovest, i resti dei bastioni ai due lati e la scarpa del torrione quadrangolare verso via San Vitale. La Porta prende il nome dal fiume Tegurio che scorreva a nord di Ravenna e fungeva da principale accesso alla zona monumentale e religiosa della città, inizialmente costruita extramoenia dall’Oppidum Romano. Fonti storiche e leggendarie riconoscono proprio nella Porta Teguriense (o anche citata come Porta S. Vitale o Porta di Odoacre) il luogo di passaggio dell’esercito degli Eruli, sotto la guida del loro comandante Odoacre, che il 2 settembre del 476 dopo Cristo entrò a Ravenna mettendo a sacco la città e conquistandola. Alcuni giorni dopo, l’Imperatore romano d’Occidente Romolo Augusto abdicò a favore di Odoacre, ponendo termine così ad oltre 1200 anni di dominio romano in Italia: la cosiddetta caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
Dei circa 5 chilometri che costituivano il circuito murario di massima espansione della città, attualmente restano visibili circa 2.500 metri di antiche mura e sei porte, per le quali è attiva già da anni una politica di tutela e riqualificazione.