L’analisi dei rischi dei vigili del fuoco prevede impatti a una distanza massima di 418 metri, ma la nave sarà installata a 8 km dalla costa al largo di Punta Marina. Arpae rassicura sulle questioni del cloro in mare: concentrazione a zero entro pochi metri
L’intervento del vigile del fuoco era uno dei più attesi proprio per la questione sicurezza che richiama l’attenzione dell’opinione pubblica. Le rassicurazioni sono state ampie: per l’analisi dei rischi ci si è spinti a considerare scenari ipotetici anche oltre i modelli matematici delle probabilità previsti dal quadro normativo.
Dal palco ha parlato anche Ermanno Errani, responsabile di servizio autorizzazioni e concessioni di Arpae per Ravenna. Il suo intervento ha riguardato l’altro aspetto più dibattuto: la centrale a terra a monte dell’abitato di Punta Marina dove arriverà il tubo dalla piattaforma al largo e verrà regolata la pressione: avrà un suo piccolo impatto ambientale, ha spiegato il tecnico. Questioni ambientali anche in mare. Che ne sarà dell’acqua prelevata dal mare e reimmessa dopo aver aggiunto cloro? La concentrazione è talmente bassa da disperdersi fino a zero in un raggio di poche decine di metri.
Ma non dovrebbero fermarsi qui le opere di compensazione. Il primo cittadino ha affermato che i dettagli sono ancora da definire ma si punta a ottenere altro da Snam, lasciando intendere che possa essere l’occasione per riqualificare il via principale di Punta Marina. De Pascale non ha dubbi: «La località ne uscirà molto più attrattiva per il turismo».
Come ormai noto, la nave acquistata da Snam nei mesi scorsi per alcune centinaio di milioni di euro e attualmente ormeggiata nel porto di Ain Sokhna (Egitto), verrà attraccata a una piattaforma offshore del gruppo Pir esistente. Per consentire la fattibilità sarà necessario dragare circa due milioni di metri cubi di fanghi per avere 15 m di profondità e verrà realizzata una dica a protezione dalle onde. Proprio l’esistenza della piattaforma è tra le ragioni che hanno reso l’intervento a Ravenna il più interessante tra le alternative in Italia dopo Piombino. In Toscana l’entrata in funzione è prevista per il prossimo aprile. A Ravenna per settembre 2024.