Un nuovo potabilizzatore sarà realizzato a Bubano (frazione di Mordano in provincia di Bologna), con una potenzialità quadrupla rispetto a quello attuale in via Ringhiera, con nuova condotta che collegherà l’impianto alla rete idrica di Castel Bolognese. Si tratta di un intervento di ottimizzazione e potenziamento del sistema idrico locale e della sua infrastruttura, che coinvolgerà tredici Comuni, di cui sette in provincia di Ravenna (Castel Bolognese, Riolo, Solarolo, Bagnara, Sant’Agata, Conselice, Massa Lombarda).
Il progetto è stato presentato alla stampa il 12 dicembre a Castel Bolognese in municipio. L’investimento complessivo sarà di 42 milioni di euro, di cui circa 30 finanziati da Conami, 11 da Hera e uno dal Piano Nazionale Acquedotti. Si tratta dell’intervento in ambito acquedottistico più rilevante mai realizzato sul territorio gestito da Hera sia per il valore economico dell’investimento, sia per il tipo di opera che coinvolge un intero sistema territoriale.
L’iter autorizzativo della complessa opera, costituita da tre diverse parti, una che riguarda l’impiantistica e due le reti, è iniziato nel 2017 per completarsi nel 2022. Nell’aprile di quest’anno è iniziata la posa delle prima condotte e i lavori si concluderanno interamente entro il 2025, salvo imprevisti.
Gli obiettivi dell’opera sono principalmente cinque: avere a disposizione una maggiore riserva idrica; creare un sistema più flessibile e quindi più sicuro per ciò che riguarda la continuità del servizio e la disponibilità di acqua, grazie alla interconnessione di sistemi acquedottistici oggi isolati; fronteggiare la crescita della domanda a fronte di espansioni residenziali e industriali; ridurre il consumo di acqua dai pozzi; una minore durezza dell’acqua.
Dell’attuale sito a Bubano fanno parte i due bacini alimentati dal Canale emiliano-romagnolo e dal canale dei Molini (che prendono l’acqua rispettivamente dal Po e dal fiume Santerno), un impianto di trattamento dell’acqua industriale da 400 litri al secondo e un potabilizzatore civile che ha una potenzialità massima di 40 litri al secondo.
L’acqua grezza viene prelevata dai due bacini e arriva all’impianto di trattamento a uso industriale in cui viene prodotta acqua con caratteristiche qualitative idonee alle sole attività industriali. Questa acqua, immessa nelle condotte dell’acquedotto industriale, viene utilizzata in parte da varie aziende, oltre 300, dei comuni di Imola, Mordano, Dozza, Massa Lombarda, Conselice e Sant’Agata, e in parte arriva agli impianti di trattamento e potabilizzazione di Castel San Pietro Terme, Bubano, Pontesanto (Imola), Conselice e Sant’Agata sul Santerno. Qui viene resa idonea al consumo umano e distribuita attraverso la rete dell’acquedotto civile, coprendo il 40 percento dei consumi di una vasta area che comprende Imola, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo, Medicina, Mordano, Conselice, S. Agata sul Santerno e Dozza.
Il potabilizzatore di Bubano produce invece acqua potabile a servizio delle utenze di Mordano, Bagnara di Romagna e della bassa imolese (indicativamente la zona a nord al di sotto dell’autostrada).
L’intervento in programma a partire dal 2023 prevede l’ammodernamento e il potenziamento dell’intero sito con la realizzazione di un nuovo potabilizzatore in sostituzione dell’attuale (con una potenzialità di 160 litri al secondo, quindi quattro volte maggiore); l’ottimizzazione dell’impianto di trattamento per uso industriale grazie all’inserimento di una sezione di filtrazione che incrementa la potenzialità fino a 450 litri al secondo e garantisce migliori condizioni di funzionamento ai potabilizzatori di Castel S. Pietro Terme, Conselice e S. Agata; la realizzazione di una sezione di trattamento fanghi.
L’intervento sulle reti sarà effettuato in due stralci. Il primo, già iniziato nell’aprile di quest’anno, consiste nella posa di una nuova rete lunga circa 6 km che porterà l’acqua a uso civile dall’impianto di Bubano al pensile di Chiusura (Imola) in Via della Fossetta. In parallelo, saranno totalmente rinnovati e potenziati il tratto di rete idrica a uso industriale da Bubano (via Fluno) a Imola (via Bicocchino), per circa 2,6 km di lunghezza.
Il secondo stralcio prevede il proseguimento della posa della condotta dal pensile di Chiusura, dove è terminato il primo stralcio, fino a congiungersi alla rete di Castel Bolognese, per complessivi 8,5 km. In questo modo verrà creata una nuova dorsale idrica che attraverserà i comuni di Mordano, Imola e Solarolo per terminare a Castel Bolognese. Il suo tracciato si svilupperà prevalentemente in area di campagna. Alcuni tratti di rete saranno posati con tecnologia no-dig, fra cui l’attraversamento dell’autostrada A14, quindi senza scavi a cielo aperto ma con trivellazioni.
Al completamento dell’opera, l’incremento del prelievo delle risorse idriche superficiali dai bacini di Bubano si affiancherà ai sistemi di approvvigionamento già presenti sul territorio, migliorando la stabilità del sistema idrico. L’impianto a uso industriale avrà infatti a disposizione un maggiore quantitativo di acqua da destinare ai potabilizzatori di Castel San Pietro Terme, Conselice e Sant’Agata sul Santerno o alle utenze industriali.
Attraverso le nuove condotte posate e grazie alla maggiore interconnessione della rete dell’acquedotto civile, la quantità di acqua resa disponibile per Imola aumenterà, consentendo di incrementare in caso di necessità l’integrazione verso Dozza, che, al termine di ulteriori interventi di interconnessione, potrà gradualmente dismettere il prelievo da pozzi. Castel Bolognese e Solarolo, in particolare, grazie alla nuova dorsale saranno serviti da acqua di superficie proveniente dal nuovo potabilizzatore. Ciò permetterà di dismettere gran parte dei pozzi attualmente utilizzati e mantenerne alcuni solo per eventuale integrazione.