Spiagge 2023: dai nuovi stradelli alle incognite delle concessioni

Parla Maurizio Rustignoli (Fiba): «Sulla Bolkestein il Governo deve fare in fretta e mantenere gli impegni. Aumento dei canoni sproporzionato, a Porto Corsini non si può pagare quanto a Forte dei Marmi»

Parco Marittimo Ravenna

C’è speranza nel mondo balneare per il 2023 appena iniziato. Ed è tutta legata alla ricerca della stabilizzazione necessaria per tornare a fare investimenti in tutta tranquillità. Un agognato obiettivo che si potrà raggiungere solo se il nuovo governo deciderà di portare a termine la riforma delle concessioni demaniali attesa da anni. A parlare di questo e delle varie tematiche aperte sul territorio è Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperative Spiagge Ravenna oltre che di Fiba Confesercenti nazionale.

Rustignoli, c’è aria di ottimismo?
«Per chi come noi opera nel settore balneare, uno sguardo positivo è in qualche modo naturale. Si cerca sempre di prepararsi all’arrivo di una nuova stagione con la giusta mentalità e questo malgrado le numerose incertezze che si incontrano quotidianamente nel fare impresa in spiaggia. Come categoria saremo chiamati ad affrontare problematiche di carattere nazionale e tematiche locali».

Cominciando dal territorio, il nuovo anno dovrebbe portare il completamento del primo stralcio del Parco Marittimo con i nuovi stradelli retrodunali a Marina di Ravenna e Punta Marina. Una prima riflessione?
«Quello del Parco Marittimo è un progetto in cui crediamo, importante nell’ottica di valorizzazione delle nostre spiagge, che saranno così più belle e protette. Proprio lunedì, al rientro dalle vacanze natalizie, sono ripresi i lavori che in gran parte termineranno entro Pasqua, il momento che da sempre segna l’inizio della nuova stagione balneare. L’augurio per quanto riguarda Marina di Ravenna e Punta Marina è che il tutto non venga “vanificato” dall’assenza di parcheggi alternativi».

Quanto conta la risoluzione del “nodo” parcheggi?
«Direi che è un aspetto fondamentale per due località che da sempre vivono principalmente di pendolarismo e, quindi, non possono permettersi di perdere terreno sotto questo profilo. Non nascondo che c’è una certa preoccupazione perché, al momento, i parcheggi compensativi individuati sono scarsi. In tutto saranno persi 1.600 posti auto, per cui il solo allargamento del parcheggio scambiatore non è sufficiente. Sappiamo che il sindaco si è impegnato in prima persona e noi siamo qua per ricordare all’amministrazione delucida- zioni visto che il tempo stringe».

Stradello Spiaggia Punta Marina

Rendering della “tasca verde” prevista tra gli stabilimenti di Punta Marina nel nuovo Parco Marittimo

Cosa potreste suggerire?
«Per Punta Marina è necessario individuare un’ampia area da destinare a parcheggio, possibilmente all’inizio della località. Per Marina bisogna valutare come migliorare la sosta lungo viale delle Nazioni, per esempio introducendo il senso unico, in modo da guadagnare posti e da migliorare la fruibilità».

C’è poi il capitolo mareggiate, visto quanto accaduto lo scorso novembre…
«Su questo fronte siamo costantemente impegnati. Per i danni dei mesi scorsi la Regione Emilia Romagna ha chiesto lo stato di calamità per avere risarcimenti ma, come si suol dire, siamo ancora in alto mare. In tanti ora si trovano con danni a cui rimediare e con manutenzioni straordinarie da portare avanti, e tutto ciò implica progetti da presentare, lunghe procedure e alti costi».

Guardando al futuro, cosa è necessario contro l’erosione delle coste?
«Attualmente Comune e Regione hanno terminato la costruzione di barriere artificiali in tutte le località balneari. Per la prossima primavera sono previsti ripascimenti dove necessari ma le risorse sono limitate. Serve una maggiore collaborazione tra Stato, Regioni e Comuni per consentire l’arrivo di fondi adeguati, altrimenti gli enti locali saranno per forza in difficoltà. Nel nostro comune non manca la progettualità ma senza soldi si va poco lontano… Proteggere le spiagge significa anche proteggere le pinete e i centri abitati».

Oggi si parla tanto di estrazioni di gas…
«Un motivo in più per pretendere da parte di aziende come Eni una quota di royalty da destinare alla protezione della costa. Se da un lato è vero che qualcosa bisogna fare per affrontare il “caro energia”, dall’altro si sa che le estrazioni provocheranno effetti di ingressione marina e subsidenza».

Passando sul piano nazionale, cosa vi aspettate dal nuovo governo Meloni?
«Speriamo che mantenga gli impegni presi in campagna elettorale aprendo presto un tavolo di confronto sulla direttiva Bolkestein, per capire se andrà applicata o meno. Vogliamo una discussione equilibrata, seria e definitiva. Ancora però non è chiaro quale indirizzo prenderà… Attualmente, in base alla legge sulla concorrenza approvata lo scorso agosto in parlamento, le concessioni scadranno il 31 dicembre 2023 e dovranno essere riassegnate tramite procedure selettive in base a modalità da decidere con un decreto attuativo da emanare entro il prossimo febbraio. Il governo ha dunque tempi molto stretti per completare la strada tracciata da Mario Draghi oppure trovare un’alternativa giuridicamente compatibile e più favorevole ai concessionari in essere. Nel frattempo, a rimetterci sono migliaia di piccole imprese familiari in una drammatica situazione di incertezza sul proprio futuro».

Proprio nei giorni scorsi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha aumentato del 25,15% i canoni per le concessioni demaniali marittime…
«Come più volte espresso, non siamo contrari a una rivalutazione delle concessioni ma se fatta con metodo, ossia seguendo una classificazione delle spiagge che tenga conto dei metri quadri, delle aree coperte o scoperte. Bisogna poi restare legati alla realtà. Porto Corsini non può pagare un canone di concessione come Forte dei Marmi. Siamo molto amareggiati per questo salasso, soprattutto considerando che l’Istat aveva individuato nell’11% l’eventuale aumento del canone».

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