giovedì
26 Giugno 2025
Alimenti

Sul vino etichette come sulle sigarette, Coldiretti non ci sta: «Attacco al settore»

L'Ue ha dato il via libera a una proposta di legge dell'Irlanda e l'associazione di categoria teme ricadute economiche: un italiano su quattro ridurrebbe i consumi di vino. In provincia di Ravenna 16mila ettari di vigneto

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Vino Analisi VisualeIl via libera dell’Unione europea, con il silenzio-assenso a un progetto di legge irlandese, alle etichette sul vino con “alert sanitari”, sul modello di quanto già avviene sui pacchetti di sigarette, mette in allarme Coldiretti Ravenna: con oltre 16mila ettari coltivati a vigneto (sui 24mila totali della Romagna), la provincia di Ravenna è il territorio con la più ampia superficie vitata dell’intera regione. L’associazione di categoria parla di «attacco diretto all’Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato, di cui più della metà all’estero».

Con l’autorizzazione Ue, l’Irlanda potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze per la salute come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Il via libera è arrivato nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici. «È del tutto improprio – sostiene Coldiretti – assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come il vino che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, conta diecimila anni di storia e in Italia è l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol».

Vino RossoIl presidente provinciale di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, ricorda che la vitivinicoltura ravennate rappresenta un vettore di sviluppo con una produzione di uva che ha sfiorato nel 2022 i tre milioni e mezzo di quintali (e i 2 milioni e mezzo di ettolitri di vino). «È evidente – prosegue Coldiretti Ravenna – che le etichettature terroristiche fuorvianti autorizzate dall’Ue rischino di penalizzare anche uno dei settori chiave dell’agroalimentare ravennate. Si tratta di un pericoloso precedente che rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria che metterebbe a rischio una filiera che in Italia dal campo alla tavola garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro ed è la principale voce dell’export agroalimentare».

Quasi un italiano su quattro (23 percento) smetterebbe di bere vino o ne consumerebbe di meno se in etichetta trovasse scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di sigarette, secondo un sondaggio online sul sito www.coldiretti.it. «Ritenendo giusto l’impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini, Coldiretti rimarca come questa azione non possa tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. «Si tratta di difendere un settore del Made in Italy – conclude Dalmonte – che ha scelto da tempo la strada della qualità con le bottiglie italiane che sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt e che è in continua crescita, sia per superficie coltivata che per resa ad ettaro».

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