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Anche il rigassificatore di Piombino verso Ravenna. I 5 Stelle: «Il Comune dica no»

Dalla Toscana rimbalza la notizia del trasferimento in Adriatico. Il sindaco chiede rispetto

Dalla Toscana continuano a giungere notizie sul possibile trasferimento del rigassificatore di Piombino (nel 2026, dopo tre anni, come stabilito dagli accordi territoriali) al largo di Ravenna, che così ne potrebbe ospitare due. È questa la soluzione a cui starebbe lavorando la società Snam.

A rivelarlo, parlando coi giornalisti a margine dell’ultima seduta del consiglio regionale, è il governatore della Toscana e commissario al rigassificatore, Eugenio Giani: «So che Snam si sta indirizzando su soluzioni che, proprio per preservare il carico di dialettica che si è accumulato sulla questione del rigassificatore a Piombino, portino la piattaforma offshore sull’Adriatico».

Il sindaco Michele de Pascale, interpellato dai quotidiani in edicola oggi (9 marzo), dice di non aver ricevuto nessuna richiesta dal Governo e chiede rispetto per Ravenna.

Tra le prime reazioni quella di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna: «Sarebbe necessario che il Comune, direttamente coinvolto, chiarisse una volta per tutte la propria posizione sull’eventualità di ospitare un secondo impianto. Continuare a far finta di nulla limitandosi a dichiarare che al momento non esiste nessuna richiesta ufficiale, così come è successo durante la seduta di Commissione della scorsa settimana, è un atteggiamento poco trasparente nei confronti dei cittadini e che non fa presagire nulla di buono».

«Le notizie di stampa uscite in queste ore – continua Piccinini – ci preoccupano, ma ci preoccupa ancora di più la mancanza di una posizione chiara da parte delle istituzioni coinvolte, a partire dall’amministrazione ravennate. Anche perché dire di sì anche al rigassificatore di Piombino, dopo l’ok a quello di Punta Marina, sarebbe una scelta che andrebbe nella direzione diametralmente opposta a quella tracciata dalla transizione ecologica ed energetica che dobbiamo percorrere al più presto. Continuare, invece, ad investire tempo prezioso e risorse sul gas è un errore che non possiamo permetterci e che rischiamo di pagare a caro prezzo. Ravenna dica no al secondo rigassificatore».