Cia Romagna coi suoi tecnici e con i suoi rappresentanti politici è di nuovo impegnata nei sopralluoghi nelle aziende agricole colpite dal violentissimo vento e dalla grossa grandine.
«L’evento climatico catastrofico che ha colpito sabato 22 luglio il nostro territorio – si legge in una nota inviata alla stampa – ha causato danni ingentissimi coinvolgendo ancora una volta anche le imprese agricole, con pesanti danni alle strutture, ai capannoni e alle case, oltre che alle coltivazioni con vigne stese e frutteti a terra, così come girasoli e altre colture completamente stese e là dove sono ancora in piedi le piante molti frutti sono caduti a terra».
Il presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi al rientro da alcuni primi sopralluoghi svolti in alcune imprese agricole, invita gli agricoltori a prendere contatti con gli uffici Cia per la segnalazione dei danni e delle necessità e sottolinea: «È un altro duro colpo alle imprese agricole e al territorio: nelle campagne romagnole la frustrazione sta crescendo sempre di più. Mentre c’è ancora tanta indeterminatezza sul fronte degli aiuti per i danni dalle alluvioni, le stime sulla riduzione media della Plv che ipotizzavano circa un meno 40% potrebbero peggiorare ulteriormente a fronte dei nuovi eventi».
Il violentissimo vento temporalesco che ha sferzato in molte aree del ravennate in particolare Conselice, Alfonsine, Voltana, Savarna, Conventello e Grattacoppa, è stato definito per la sua forza e per i danni da esso causati, «come l’episodio più grave da almeno trent’anni», sottolinea Cia Romagna citando il meteorologo Pier Luigi Randi.
La tenuta delle imprese agricole, soprattutto di quelle piccole è sempre più critica. Alle molte aziende che stanno facendo i difficili conti con le conseguenze delle gelate tardive, della siccità, della grandine, e delle recenti alluvioni appunto, si aggiungono quelle colpite da quest’ultimo evento. «In alcuni casi – specifica Misirocchi – c’è chi deve affrontare gli effetti di tutti questi eventi messi insieme».