L’estate 2023 di Solarolo andrà in archivio senza l’apertura della piscina comunale in via Kennedy, prevista per il 27 maggio scorso, per i danni stimati in circa 430mila euro (Iva compresa) causati dall’alluvione di maggio per la rottura dell’argine del Senio. I lavori di ripristino non sono ancora iniziati, con uno strato di fango secco che ricopre una superficie di 1.800 mq con 30 cm di spessore in alcuni punti, e se non cominceranno entro un paio di mesi non si potrà aprire nemmeno la prossima estate. Solo col prato rigenerato in primavera si può salvare la stagione estiva 2024. Per avere il prato occorre fare la semina in autunno, ma prima va rimosso il fango.
Spiega tutto Antonio Marcelli, presidente del Centro Sub Nuoto Club 2000, un’associazione sportiva dilettantistica da sei anni alla gestione dell’impianto in concessione dal Comune che ne è il proprietario. «L’alluvione della metà dello scorso maggio è da considerarsi come un vero e proprio “evento di forza maggiore, che in ogni caso esclude che possa considerarsi una manutenzione” a carico del gestore, sia ordinaria che straordinaria».
All’inizio di giugno c’è stato un incontro col sindaco Stefano Briccolani e con il vicesindaco e assessore allo Sport Nicola Dalmonte per fare il punto della situazione: «A loro abbiamo chiarito che il Centro Sub Nuoto Club 2000, quale affittuario, non è in grado di affrontare i costi e nemmeno di anticipare somme di qualsiasi entità per ripristinare l’impianto sportivo. Siamo stati ascoltati, ma è apparso chiaro che il Comune si trova nella nostra stessa situazione finanziaria, dovendo dirottare le scarse risorse su priorità come asili, scuole e residenze per anziani».
Dal 2017 l’associazione sportiva faentina ha investito 210mila euro e ha dovuto fare i conti con le chiusure e la crisi dovuta alla pandemia e l’impennata dei costi dell’energia: «L’estate del 2023 avrebbe dovuto essere quella della ripresa – sottolinea Marcelli -, ma rischia di essere quella del tracollo. Abbiamo bussato a varie porte, compresa “Sport e Salute” la società del Coni che si occupa di impianti sportivi e che si è interessata alla nostra situazione. È chiaro, però, che anche l’ente locale, in quanto proprietario, la Regione e lo Stato, ora devono fare la loro parte. Sarebbe interessante comprendere quale valore ha per l’ente locale un impianto composto da piscina e pizzeria/ristorante che, particolarmente in estate, rappresenta un importante punto di riferimento per i solarolesi e non solo».
La stima totale dei danni comprende 140mila euro per l’impianto sportivo costituito da tre vasche e da due sale macchine e 280mila euro per la parte del bar-ristorante “Cinquepuntozero”. Nella distruzione sono da includere, per esempio, i teli in Pvc di rivestimento delle tre vasche, le due sale macchine (pompe e filtri) con centraline elettriche e quadri elettronici di comando, gli spogliatoi, i pannelli solari per l’acqua calda, tutti gli impianti elettrici e le luci d’emergenza, il ripristino di tutta la rete fognaria; inoltre occorre rimuovere lo strato di fango, ormai essiccato, dai 1.800 metri quadrati del prato.
Nell’area di via Kennedy attualmente è aperto il chiosco grazie al rapido intervento del gestore che ha anticipato alcune somme per il ripristino delle attività in condizioni di dignitosa emergenza ma in sicurezza, mentre in giugno e luglio la società sportiva aveva dirottato nelle piscine di Castel Bolognese e di Faenza i corsi di nuoto per i bambini.