In scadenza la concessione dello stadio, il Comune valuta se ritoccare il contributo

Dall’ultimo rinnovo del contratto il Ravenna Fc riceve 106.500 euro ogni anno per le manutenzioni e paga un canone di 10.200 euro

Di MarcoLo stadio Bruno Benelli di Ravenna è di proprietà del Comune che l’ha assegnato in concessione al Ravenna Fc la prima volta nel 2013. L’ultimo rinnovo del 2021, seguito a quello del 2018, arriverà a scadenza il prossimo 31 dicembre. «Come nella maggior parte dei Comuni la procedura prevede una assegnazione diretta – dice l’assessore allo Sport, Giacomo Costantini –, tramite delibera del consiglio comunale. I nostri uffici stanno lavorando per il rinnovo e prima di presentare gli atti al consiglio non mi sembra corretto dare dettagli».

Il riferimento è ai contorni economici del contratto. Finora ogni anno il club ha pagato all’amministrazione pubblica un canone di 10.200 euro e ricevuto un contributo come parziale rimborso delle spese di gestione definite da un piano dettagliato. La concessione in scadenza prevede che il contributo annuale sia di 106.500 euro. Erano 75mila euro nel 2013. In totale dal 2012 il Ravenna Fc ha ricevuto circa 900mila euro dal Comune. Al Ravenna Fc vanno inoltre anche i proventi dalla concessione di spazi per antenne telefoniche.

La concessione comunale assegna al Ravenna un elenco dettagliato di compiti: tutta la manutenzione ordinaria (con cadenze stabilite per tutto, ad esempio per tinteggiature e stucchi), la pulizia (specificando la frequenza con cui vanno lavati i pavimenti e le finestre), il mantenimento del manto erboso da gioco, lo sfalcio delle aiuole, la gestione degli accessi, la guardiania e la vigilanza, la raccolta e smaltimento dei rifiuti e tanti altri interventi.

Entro il 31 marzo di ogni anno il Ravenna Fc deve inviare all’ufficio Sport del Comune un rendiconto delle mansioni svolte. «Viene recapitato sotto forma di conto economico legato al mantenimento dello stadio con evidenziate le diverse tipologie di costo – spiega Costantini –. Allegate ci sono le fatture e le manutenzioni fatte asseverate da tecnici».

Ravenna&Dintorni ha potuto visionare il rendiconto relativo alla gestione 2021. Un foglio A4 su carta intestata del Ravenna Football Club firmato dal presidente Alessandro Brunelli e inviato al dirigente comunale Stefano Savini. Un elenco di voci di uscita senza riferimenti a ulteriore documentazione a supporto, ma non è escluso che questa possa effettivamente essere stata recapitata allegata a parte o con altre comunicazioni.

Il totale delle uscite viene quantificato in 153mila euro. Le principali voci: 55mila euro per “Gestione emergenza Covid”, 44mila per “Manutenzioni”, 20mila per “sanificazione/pulizie”. Tra le spese figurano anche 1.513,54 euro indicati come “Utenze” senza maggiori dettagli. Una cifra piuttosto bassa se dovesse indicare le utenze di tutto lo stadio. Un numero che forse poteva far emergere l’anomalia delle bollette non pagate.

Lo stadio di calcio della città di Ravenna è di proprietà del Comune, è stato inaugurato nel 1966 e dal 1970 è intitolato a Bruno Benelli, il sindaco dal 1963 al 1967 durante il cui mandato l’impianto fu costruito. Il complesso – che oggi comprende anche il piccolo campo sportivo per il riscaldamento pre-gara e una palazzina con spogliatoi, sala stampa, magazzini e uffici – occupa un’area di 32mila metri quadrati. La costruzione iniziò nell’agosto del 1958 con un importo di 133 milioni di lire erogato dall’Istituto per il Credito Sportivo per il primo stralcio a cui ne seguirono altri. Inizialmente poteva contenere cinquemila persone. L’ampliamento della capienza venne con la conquista della prima serie B (1993). L’impianto avrebbe oggi una potenzialità di 12mila posti ma da anni ormai è omologato solo per cinquemila.

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