
Nuovi pereti e noceti, piantagioni di noccioli e vivai di asparagi e fragole prenderanno forma, nelle aree colpite dall’alluvione del maggio 2023, grazie alle donazioni in arrivo da parte del sistema Coop. Assieme ad esse, faranno la loro comparsa tecnologie a basso impatto ambientale, impianti di irrigazione capaci di efficientare l’utilizzo di acqua e macchine agricole elettriche che permetteranno di azzerare le emissioni di Co2 e ridurre anche l’inquinamento rumoroso.
Agricoltura che non è comunque l’unica destinataria delle risorse messe a disposizione dalle Cooperative di Consumatori italiane, dai loro soci, dipendenti e fornitori: nei 9 comuni maggiormente colpiti (oltre ai ravennati Conselice, Massa Lombarda, Lugo, Bagnacavallo e Faenza, anche quelli di Marzabotto, Meldola, Forlì e Cesena) proprio grazie alla loro generosità torneranno a prosperare sentieri, parchi e verde urbano.
Oltre a questi, c’è un terzo filone nel quale si è suddiviso e indirizzato il contributo ottenuto dalla raccolta fondi, destinato specificamente ai dipendenti di Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno che hanno in prima persona subìto danni in seguito all’emergenza: a loro, infatti, sono andati non solo ristori in denaro ma anche ore e giornate di ferie donate dai colleghi, grazie alle quali hanno potuto fare fronte alle esigenze di ripristino e cura delle loro case.
E, mentre le donazioni ai dipendenti sono state erogate nell’immediatezza dell’evento, per quelle destinate al territorio arriva ora, dopo un’attenta valutazione delle reali esigenze delle comunità colpite, il momento della consegna delle risorse raccolte, che assommano al risultato finale di oltre 2,1 milioni di euro, raccolti attraverso 81.000 donatori coinvolti.
L’esempio della Massari
A Conselice, in un territorio mediano, collocato nella provincia di Ravenna ma vicinissimo a Imola, l’alluvione ha picchiato duro. Qui, la Cooperativa Agricola Massari avrebbe forse evitato i danni peggiori, se non avesse acconsentito ad abbassare il livello degli argini così da far sfogare la piena nei propri campi, e quindi alleggerire la pressione dell’acqua verso l’abitato di Conselice, duramente colpito nonostante questo intervento. In seguito, sui campi della cooperativa l’acqua ha ristagnato per parecchio tempo, con alcuni vitigni rimasti sotto l’acqua anche per oltre 10 giorni. Le strade che collegano le coltivazioni ancora oggi non sono state completamente ripristinate e complessivamente il 95% della produzione annuale è andato perso, tra le raccolte in essere al momento dell’alluvione e quelle che nell’estate e in questo inverno non sono state comunque possibili. In quelle poche ore del maggio 2023, i soci della Cooperativa hanno visto l’acqua salire e hanno giocato una corsa contro il tempo per portare almeno in salvo il bestiame. Per le coltivazioni, invece, nulla da fare.
Il pereto del Cab Massari è l’esempio vivente del climate change. Già colpito dalle gelate inaspettate dei primi mesi del 2023 che avevano compromesso le gemme, a maggio non c’è stato alcun modo di salvarlo dall’acqua che lo ha quasi completamente sommerso per due volte. Defluiti acqua e fango, a luglio è stato sferzato da una tromba d’aria che ha completato la distruzione. Quindi l’unica soluzione rimasta è stata strappare via tutte le piante e ripiantarle, investendo centinaia di migliaia di euro per sperare in una raccolta tra almeno 4 anni.
«Noi rilanciamo – dichiara Giampietro Sabbatani, direttore Cab Massari – con un ambizioso piano di investimenti che prevede la ricostituzione del pereto biologico di 8,2 ettari distrutto nel 2023 e l’impianto di ulteriori 7,5 ettari di pereto biologico che andranno a sostituire altrettanti pereti che stanno finendo il loro ciclo produttivo. Abbiamo programmato ulteriori 4,5 ettari di noceto che andrà ad alimentare la filiera di produzione italiana di frutta secca di Coop Italia. Sono in corso di attuazione altri investimenti in tecnologie avanzate e rispettose dell’ambiente con un programma che prevede l’introduzione di tre carri raccolta ad alimentazione elettrica e un telescopico elettrico per la movimentazione dei box contenenti le pere biologiche destinate agli impianti di stoccaggio e confezionamento delle pere biologiche che arriveranno poi sugli scaffali dei punti vendita Coop. Questi investimenti di circa 1,3 milioni di euro sono resi possibili grazie all’intervento prezioso di Coop, intervento che sta a dimostrare l’importanza e il valore della solidarietà cooperativa soprattutto a confronto con gli attesi ristori pubblici, di cui ad oggi abbiamo ancora poche certezze. Gli investimenti previsti sono in linea con l’impostazione della cooperativa che da trent’anni ha sposato i progetti di agricoltura biologica ed integrata aderendo ad una impostazione di agricoltura rispettosa dell’ambiente e infatti in azienda sono presenti circa 170 ettari di zone umide rinaturalizzate, boschetti e siepi che hanno creato un ambiente unico nel panorama della pianura padana».
L’investimento in questo campo di Coop coinvolge trasversalmente altre sei cooperative agricole interessate dalle donazioni. Inoltre, nessuno degli interventi di taglio economico è stato finanziato al 100%, ma solo al 50% proprio per stimolare, attraverso la compartecipazione, la destinazione responsabile degli investimenti. I fondi destinati a questo capitolo di aiuti ammontano a oltre un milione di euro.
Aree verdi e parchi
Tra le infrastrutture colpite dall’alluvione sono da annoverare anche i parchi pubblici. Luoghi di importanza non vitale per gli individui ma indispensabili per lo sviluppo della socialità, in particolare delle fasce di popolazione più anziana e per i bambini. Proprio pensando a loro e alla necessità di ripristinare la disponibilità di questi spazi condivisi, assieme alle amministrazioni dei comuni coinvolti sono state individuate alcune aree di interesse pubblico su cui intervenire. Grazie alla raccolta fondi del sistema Coop, quindi, verranno riqualificati oltre 15 tra aree verdi e parchi giochi in 8 comuni: 2 a Conselice, 6 a Lugo e 3 a Bagnacavallo. E poi ancora Massa Lombarda, Faenza, Meldola, Forlì e Cesena, città nella quale verranno recuperati gli orti sociali. Gli investimenti contribuiranno a restituire alle famiglie non solo i parchi principali, ma anche gli spazi di quartiere, come quello adiacente al quartiere Vivaldi, a Conselice, e quello presente nella frazione di Fruges, quasi completamente allagata, nel comune di Massa Lombarda. O, ancora, come il parco di via Giusti e il parco di via Ungaretti, nella frazione di Villanova.
Nel condurre le riqualificazioni, a seconda delle necessità potranno essere svolti interventi di messa in sicurezza delle piante ad alto fusto e di ripiantumazione; installazione di nuovi arredi urbani, giochi per bambini e attrezzature sportive; ricostruzione dei camminamenti pedonali e ciclabili.
Nel complesso, alla riqualificazione delle aree verdi verranno destinati quasi 700mila euro.