Sono partiti i lavori per la posa del ponte prefabbricato provvisorio a campata unica sul fiume Lamone a Faenza per il collegamento veicolare tra via Renaccio e il Borgo Durbecco. L’opera è necessaria perché l’alluvione di maggio ha quasi sommerso il vicino ponte delle Grazie, cosa che ha fortemente sollecitato le travi dell’impalcato, e in via precauzionale è stato deciso di chiuderlo al transito veicolare, limitandone l’utilizzo a ciclisti e pedoni.
In attesa che sia pronto il ponte Bailey provvisorio e per alleggerire la pressione della circolazione sull’unico attraversamento attualmente esistente, il ponte della Memoria, l’amministrazione comunale ha approvato i lavori del valore di 200mila euro per il consolidamento e restauro per la riapertura provvisoria del ponte delle Grazie ai veicoli se pur in un unico senso per limitarne il carico.
L’amministrazione comunale ha ritenuto improrogabile realizzare interventi di rinforzo strutturale per consentire la riapertura del ponte delle Grazie in attesa di arrivare ai lavori di demolizione dell’impalcato e alla relativa ricostruzione dello stesso per riportare alla piena e completa funzionalità dello storico attraversamento.
Secondo Andrea Liverani, consigliere regionale e comunale della Lega, l’investimento di 200mila euro è un chiaro segnale di mancanza di coerenza nelle azioni dell’amministrazione comunale di Faenza: «Che senso ha adesso investire su un ponte che dev’essere abbattuto? Quali sono i reali obiettivi della giunta? Sarebbe stato più logico procedere subito con lo stanziamento di risorse per riaprirlo, almeno in parte, dopo l’alluvione di maggio così da mitigare le problematiche relative alla viabilità urbana. Invece si è deciso di chiudere il ponte e di procedere con la costruzione di ponte Bailey. Il Ponte era da fare vent’anni fa, ora il timore è che il suo completamento possa protrarsi per altri dieci anni».