giovedì
11 Settembre 2025
dati istat

L’anno dell’alluvione è quello del record di turisti per la città d’arte

Superati i numeri del 2019, senza considerare i lidi. Male invece Cervia. L'assessore Costantini: «Ora nuovi bonus vacanze»

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Turisti Ravenna Turismo

L’anno dell’alluvione diventa un po’ a sorpresa quello del record dei turisti per il comparto “Città d’arte” del comune di Ravenna (escludendo quindi i lidi).

In valore assoluto – citiamo i dati Istat pubblicati sul sito della Regione – il numero di turisti arrivati nelle strutture ricettive della città è stato infatti pari a 266.551, il più alto mai registrato nella storia (+2,6 percento rispetto al 2022 e +0,8 percento sul 2019 pre pandemia, anno del record precedente), grazie in particolare al boom degli stranieri (+27 percento sul 2019), che rappresentano circa un terzo dei visitatori totali. Si tratta dell’effetto crociere, con quello di Porto Corsini che come noto l’anno scorso è diventato un home port, cioè uno scalo da cui i viaggi partono e terminano e non solo di passaggio. Con ricadute positive anche sui pernottamenti, ben 591mila, addirittura il 18,6 percento in più rispetto al 2019 nelle strutture della città.

Dati che permettono di mantenere quello complessivo comunale di Ravenna in sostanziale parità rispetto all’anno pre pandemia (+0,5 percento per quanto riguarda gli arrivi, +0,1 per i pernottamenti), a fronte del calo del 4 percento registrato rispetto al 2019 dai lidi ravennati (che nonostante l’alluvione sono però cresciuti del 2,7 percento rispetto al 2022). Complessivamente i pernottamenti nel comune di Ravenna nel 2023 sono risultati invece in crescita del 4,2 percento rispetto al 2022 (2.723.013, a fronte di 617mila turisti, di cui 172mila stranieri, in crescita del 22 percento rispetto al 2019 e del 18 percento rispetto all’anno scorso, mentre sono in calo gli italiani, del 6 percento).

Il dato della provincia di Ravenna è invece stabile rispetto all’anno scorso e in calo di 3,1 percento rispetto al 2019 con 6,376 milioni di pernottamenti (si tratta della seconda provincia in Emilia-Romagna, su 39 milioni pernottamenti complessivi in regione, dopo Rimini, che ne registra 14,7 nel 2023, in calo del 9,5 percento rispetto al 2019), grazie anche in questo caso alla crescita degli stranieri, che sono però in questo caso solo poco più di un quinto del totale. I turisti arrivati nelle strutture ricettive sono 1.528.537, in calo dell’1,6 percento rispetto al 2019 e sostanzialmente stabili rispetto al 2022.

Da segnalare infine il segno meno dei pernottamenti di Cervia – che resta naturalmente il comune con i flussi più elevati – fermi nel 2023 a quota 3.278.286 (-3,2 sul 2022 e -5,5 sul 2019), anche in questo caso a causa di un calo in particolare degli italiani.

«I dati Istat confermano il grande appeal di Ravenna – commenta l’assessore al Turismo del Comune capoluogo, Giacomo Costantini – grazie anche alla nascita in questi anni di una rete di extra alberghiero di grande qualità, che va a completare quella alberghiera. Per quanto riguarda il mare, l’anno dell’alluvione non ha fatto danni, grazie anche a un lavoro sinergico con i campeggi che hanno fatto una grande promozione all’estero, in collaborazione con Comune e Regione. In generale questi numeri dicono che le crociere hanno portato una grande internazionalizzazione, di cui dobbiamo fare tesoro per migliorare servizi e accessibilità ai siti culturali. Un risultato, voglio poi sottolineare, che è frutto anche della campagna straordinaria di comunicazione che abbiamo messo in campo e frutto di una progettazione lunga anni. Ma in questi casi il merito è di tutti e di tutto il settore turistico nel suo complesso».

«Ora ci aspettiamo un 2024 complicato per il contesto internazionale che porta molta instabilità – continua Costantini -. Dobbiamo però portare a frutto quello che abbiamo seminato, cercando di continuare a lavorare sui mercati esteri, creando relazioni con le città collegate con gli aeroporti. La prossima settimana saremo alla era del turismo di Monaco, in ottobre a Colonia». Ma quello che preoccupa di più l’assessore è il mercato italiano, «quelli che sono i nostri principali interlocutori per il balneare. Mi preoccupano la crisi e la ridotta capacità di spesa delle famiglie. Credo sarebbe necessario introdurre nuovamente una sorta di bonus vacanze, per incentivare in particolare la fruizione di arte e cultura da parte delle famiglie».

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