Il 18 giugno in piazza per chiedere chiarezza sul futuro dell’ex Farmografica

Nel giorno dell’incontro in Regione del tavolo istituzionale

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Un presidio dello scorso inverno a Ravenna contro la chiusura dell’ex Farmografica

È convocato per la mattinata di martedì 18 giugno, a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, l’atteso incontro del tavolo istituzionale per la gestione della crisi della ex Farmografica di Cervia.

In concomitanza con l’appuntamento, convocato dall’Assessore allo sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla, d’intesa con il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, è stato indetto un presidio dai sindacati territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil che, a partire dalle ore 10, anticiperà e accompagnerà la discussione che dovrà fare chiarezza sulle sorti della storica azienda di confezioni farmaceutiche.

«Le lavoratrici e i lavoratori – dichiarano Saverio Monno della Slc Cgil, Stefano Gregnanin della Fistel Cisl e Ryan Paganelli della Uilcom Uil – hanno accolto con un misto di rabbia e stanchezza la notizia della nuova battuta d’arresto nelle trattative per l’acquisizione aziendale da parte del gruppo Focaccia. A un anno dall’alluvione che si è portata via il lavoro, dopo mesi di battaglie e di trattative, dopo proclami, promesse e dichiarazioni d’intenti, e con la cassa integrazione che ancora latita, qualcuno dovrà proprio spiegare cos’è che impedisce di archiviare questa brutta storia. É il tempo della responsabilità: ciascuno faccia la sua parte».

In piazza, al fianco di sindacati, Rsu e di una delegazione di lavoratrici e lavoratori in trasferta, saranno presenti anche il Presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, il neoeletto sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, e l’ex assessora comunale Michela Brunelli, rieletta in Consiglio comunale. «Non vogliamo nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi di una chiusura – dichiarano – quella per la riapertura della Farmografica è una battaglia di Cervia, dei cervesi e della Romagna intera nessuno escluso. Siamo stati e saremo al fianco di queste lavoratrici e questi lavoratori, al fianco di queste 87 famiglie, con l’idea di esprimere una solidarietà sia personale che istituzionale, fatta di gesti e di pratiche concrete prima ancora che di parole. Le nostre istituzioni come hanno fatto finora, continueranno a fare la propria parte, partecipando ad ogni tavolo di confronto e ad ogni iniziativa, impegnandosi per arrivare il prima possibile alla soluzione di questa crisi».

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