La salina Camillone, il bacino di Cervia dove si produce il sale ancora con l’antico sistema della raccolta giornaliera introdotto con grande probabilità dagli arabi nel IX secolo, inaugura i lavori di riqualificazione dell’area accoglienza. Appuntamento aperto al pubblico sabato 6 luglio alle 17.30 con ritrovo al parcheggio dietro al centro visite delle saline.
L’area della salina Camillone, dove si trova anche un capanno per il riparo dei tradizionali attrezzi in legno per la raccolta e sistemazione del sale, è stata completamente invasa dall’acqua con conseguenti danni di notevole portata a maggio 2023. Gli argini e i fondi della salina sono stati compromessi ma anche gli attrezzi, riposti nel capanno, hanno subito grossi danni e in alcuni casi non erano più utilizzabili.
La storica salina è ultimo fondo salifero artigianale dalla struttura originaria nonché sezione all’aperto del museo. A mantenere viva e attiva la salina artigianale sono oggi i volontari del Gruppo culturale Civiltà salinara che conservano i “saperi” della produzione con l’antico sistema artigianale. Per la sua sopravvivenza e per mantenere attiva la sua funzionalità, la salina necessitava di una serie di interventi di cura e riqualificazione resi ancor più urgenti a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio 2023.
In occasione dell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” nel 2022 si era formato un comitato ad hoc denominato “Per la tutela della cultura salinara”, il cui obiettivo prioritario era quello di tutelare e valorizzare la civiltà salinara. All’interno del comitato, sostenuto e patrocinato dal Comune, sono confluite diverse realtà associative locali, tra le quali il Gruppo culturale Civiltà salinara che coltiva il fondo salifero, gestisce il Musa (Museo del sale di Cervia) e organizza visite e attività didattiche nella Salina. Grazie alle 9.333 persone che hanno espresso il loro voto, l’antica salina Camillone, classificata al 24esimo posto a livello nazionale, ha avuto l’opportunità di partecipare al bando che il Fai (Fondo per l’ambiente) lancia dopo ogni edizione del censimento a favore di tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti.
Il progetto che Fai e Intesa Sanpaolo hanno scelto di sostenere ha previsto una serie di interventi necessari e urgenti per poter dare continuità alla produzione del sale con l’antico metodo artigianale ma anche per garantire ai turisti, che ogni anno numerosi vengono a visitare la salina, di poter comprendere fino in fondo l’antica tradizione della raccolta del sale, salvaguardando un patrimonio culturale materiale e immateriale di grandissimo valore.
Il progetto, oltre alla realizzazione di diversi attrezzi in legno utilizzati per la raccolta del sale e per il ripristino e la manutenzione dei bacini, ha compreso la risistemazione dell’area di accoglienza al pubblico, che è stata arricchita da un nuovo arredo di panchine e da una staccionata che abbellisce l’area e tutela la sicurezza dei visitatori. L’arredo, tutto realizzato in legno di pino nordico, è in armonia con l’ambiente e con l’area circostante sulla quale si trova anche il capanno in legno dei salinari che mostra il tetto realizzato con le erbe palustri di Bagnacavallo, come vuole una tradizione millenaria. A completamento del nuovo arredo e della fruibilità del luogo, un pannello didattico illustra in italiano e inglese le caratteristiche della salina Camillone raccontando la storia della produzione del sale e il funzionamento dell’antica salina artigianale.