mercoledì
02 Luglio 2025
Energia

Rigassificatore, i lavori procedono secondo i piani: operativo entro l’1 aprile 2025

Il ministro Pichetto Fratin (Sicurezza energetica) ha visitato i cantieri a mare e a terra: da febbraio è in corso lo smantellamento della piattaforma Petra per installare la nuova struttura di 14mila tonnellate a cui sarà ormeggiata la nave Bw Singapore. Acque marine troppo fredde per l'impianto: verranno riscaldate per la funzionalità

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DSC07524I lavori per l’installazione del rigassificatore in mare al largo di Ravenna proseguono secondo il cronoprogramma: in occasione della visita ai cantieri del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, oggi 12 luglio è stato confermato il completamento delle infrastrutture entro il 31 dicembre 2024 e l’avvio dell’impianto entro l’1 aprile 2025, a seguito dei test e della delibera del rapporto di sicurezza definitivo. Attualmente lo stato di avanzamento dei lavori è pari a circa il 90 percento per le opere a terra (con 450mila ore lavorate) e superiore al 50 percento per le opere a mare (800mila ore lavorate).

La nave rigassificatrice Bw Singapore, acquistata da Snam nel luglio 2022, si trova attualmente in cantiere a Dubai per gli adeguamenti necessari alla collocazione sulle coste ravennati, e arriverà nelle acque dell’Adriatico nella seconda metà di dicembre.

Tra gli interventi in corso sulla nave, anche l’implementazione di un sistema in grado di preriscaldare l’acqua necessaria alla trasformazione del gas. La temperatura del nord dell’Adriatico, infatti, è risultata più bassa di qualche grado rispetto alle prime stime, e durante i mesi più freddi avrebbe garantito la corretta esecuzione del processo di rigassificazione.

A questa modifica al progetto iniziale (dal costo non meglio precisato di qualche decina di milioni di euro) si aggiunge la creazione di una diga frangiflutti di circa 900 metri che verrà installata a est della nave, con un intervento da circa 300 milioni di euro (attualmente in fase di gara) che prenderà il via ad agosto 2024.

DSC07426 (F)«Le particolari condizioni avverse di questo tratto di Adriatico hanno imposto studi meteomarini che hanno portato alla stima di una riduzione del 20 percento dell’attività in caso di avversità climatica. L’installazione di una diga a protezione delle navi garantirà il funzionamento a pieno regime dell’intera struttura», dichiara Stefano Venier, amministratore delegato di Snam.

Con l’entrata in esercizio della Bw Singapore, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023. «La stessa quantità importata dalla Russia nel 2021 e, come tale, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti per l’Italia, diversificando le provenienze del materiale grezzo», precisa il ministro Pichetto Fratin. Che si è complimentato con le imprese della città per «Il know-how dimostrato nella gestione del progetto».

20240522 131423Il nuovo impianto di rigassificazione, come noto, sorgerà a 8,5 chilometri da Punta Marina e sarà composto dalla nave, dalla nuova piattaforma di ormeggio (installata a 12 metri sul livello del mare grazie a 50 appositi pali, 36 dei quali di 3 metri di diametro e piantati per oltre 50 metri nei fondali del mare).

La piattaforma è composta da due semi deck, per una lunghezza totale di circa 440 metri e un peso di oltre le 14.000 tonnellate, che prenderà il posto di una piattaforma Petra esistente ma dismessa. Da febbraio 2024 si sta lavorando al suo smantellamento. Alcune delle vecchie condotte verranno preservate e utilizzate per l’allacciamento di cavi a media tensione, in un’ottica di riutilizzo. L’opera viene completata dal metanodotto per arrivare a alla terra ferma (8,5 chilometri sotto il fondale marino), l’impianto di regolazione pressione a monte di Punta Marina e il metanodotto di collegamento alla rete nazionale (altri 31,5 chilometri). Sul lato ovest della piattaforma sarà installata la diga foranea. Dal punto di vista occupazionale, sono 800 le risorse impegnate nel progetto, ma in corrispondenza del picco di attività le persone al lavoro saranno più di 1.200.

Sulle critiche all’operazione, da parte del mondo ambientalista ma non solo, interviene il sindaco Michele de Pascale: «Avevamo posto tre condizioni per il nostro sì: la sicurezza delle persone e dei lavoratori, la sicurezza della navigazione e la tutela dell’ambiente. Una volta arrivati questi tre via libera dalle organizzazioni competenti abbiamo iniziato a muoverci in questa direzione. A differenza di altri territori interessati dallo stesso percorso, è stata nostra priorità stabilire una compensazione di applicazione, come l’opera di rinaturalizzazione e piantumazione di 100 ettari di campi adiacenti alla frazione di Punta Marina. I rimborsi in bolletta ai residenti invece, non sono stati vagliati in alcun modo, perché in controtendenza con il progetto di transizione energetica che coinvolge il futuro della città. L’obiettivo di Ravenna ora è diventare un polo strategico a livello nazionale per le politiche energetiche del Paese».

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